Scurati e la censura RAI. Eccesso di zelo?

Più “melonisti” della Meloni? Beh non mi sorprenderebbe, la capacità di orientarsi sugli orientamenti governativi è sempre stata una qualità molto apprezzata nei dirigenti RAI. Così come la possibilità che un eccesso di zelo possa rivelarsi talvolta controproducente. Quanto alla gravità del caso in questione ci sono opinioni molto diverse anche a sinistra. Le due che seguono sono probabilmente tra le meno rappresentate e ho pensato che possa interessare il lettore (nandocan)

di Giovanni Lamagna

È molto probabile che la vera ragione per cui all’ultimo momento è stato cancellato l’intervento di Antonio Scurati alla trasmissione condotta da Serena Bortone su RAI 3, è che tale intervento avrebbe significato un attacco all’attuale governo che se lo voleva quindi risparmiare. Ma se fosse vero – come dichiarato dai vertici Rai – che lo scrittore avrebbe chiesto per il suo intervento di poco più di due minuti quanto io percepisco di pensione dopo 31 anni di insegnamento, certo che questo signore avrebbe offerto un bel “pretesto” ai vertici Rai per censurarne l’intervento!

A me fa schifo un governo che, dopo aver (sper)giurato sulla Costituzione del 1948, non riesce nella maggior parte dei suoi esponenti a dichiararsi antifascista e nella migliore delle ipotesi è solo a-fascista. Ma mi fa (quasi) altrettanto schifo una sinistra, che in molti suoi esponenti (e Scurati – se viene confermata la versione Rai della vicenda – è uno di questi) si riempie la bocca di antifascismo, ma ha smarrito completamente le sue radici sociali.

Un vero uomo di sinistra, alla vigilia del 25 aprile, quel monologo lo avrebbe letto gratis. Avrebbe così tolto ogni pretesto ai dirigenti Rai e resa manifesta la loro motivazione censoria.


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