Vecchia fiamma
Nel prato dei ricordi c’è il tuo fiore,
io ci passo davanti ogni mattina,
lo vedo da lontano, lo saluto
e il mio cane ci fa una pisciatina.
20 giugno 1989
Lavori in corso
Freddo er metallo rosica er cervello,
se porta appresso un seguito spietato
de corpi,tonfi, zappe e scricchiolii,
eccoli! Un accidente che ve pij|
22 giugno 1989
Un pollo all’inferno
Ho sognato l’inferno,
che c’incontravo un pollo.
“Mi dispiace – diceva –
non puoi tirarmi il collo.
Io qui mi trovo bene,
il caldo è poca cosa
rispetto alla cucina
della tua dolce sposa”.
21 luglio 1989
M.I.T.
Rapidi astratti gesti
che fondano teoremi
sui destini del mondo.
7 novembre 1989
Investimenti sicuri
In Borsa non investo,
mi compero piuttosto
quella dell’acqua calda e sono a posto.
Vita mondana
Proprio una bella festa.
Ho un po’ di mal di testa.
Rincaso di buon’ora.
Porga distinti ossequi alla signora.
Pensieri come nuvole
Pensieri come nuvole
in un cielo di niente:
vedi se c’è qualcosa
che vuoi tenere a mente.
Vedi se c’è qualcosa
che val la pena udire
prima di dover scegliere
fra ridere e morire.
23 dicembre 1993
In memoria
E quando anche il mio salmo
sarà finito in gloria
seppellite la salma
nel campo di cicoria,
cuocetela in padella
con il peperoncino
e bevete in memoria
un bicchiere di vino.
24 dicembre 1993
Io vidi un giorno un fiore
Io vidi un giorno un fiore
che nasceva in un prato
che odorava di viole
che colse un avvocato
che vendeva parole
a un cliente sbadato
che comprò due pistole
in un supermercato
e sparò contro il sole
che illuminava il prato
dove nasceva un fiore
e morì un avvocato.
5 gennaio 1994
In pensione
Altro non ti so dire
se non questo:
ho pagato la vita,
aspetto il resto.
Gennaio 1996
Karlovy Vary un dì
Karlovy Vary, un dì
potrai vedermi ancora,
accompagnato dalla mia signora.
Verrò di Carnevale,
se il tempo lo consente
e se potremo finanziariamente.
Due bei bicchieri d’acqua
che sia abbastanza buona
(i due bicchieri li porto da Roma).
Al concerto nel parco
ci andremo la mattina,
sperando di trovare una panchina.
15 febbraio 1994, martedì grasso
Aspirina
Svegliarsi all’alba di un giorno di festa
con una punta di mal di testa.
Pensai che forse sarebbe passato
con una punta di bicarbonato,
ma quando a letto ti sei avvicinata
ho detto: meglio con un’aspirina.
20 febbraio 1994
Ognissanti ‘94
“Che cosa avranno mai da festeggiare,
con tutto quello che succede al mondo!
Se si dessero invece un po’ da fare
potrebbero aggiustarlo in un secondo.
Tutti quei poveracci giù a pregare
e loro qui che fanno il girotondo.
Karol, mi senti? – borbottò il buon Dio –
festa di tutti i santi meno io”.
Non così triste
Non così triste vorrei il tuo sorriso,
non così allegra la gente d’intorno,
non così insipido il piatto del giorno,
non così freddo questo paradiso.
10 gennaio 1995
Me piace o’presepe
Natale…
…Presepe
Natale di nome,
Presepe il cognome.
La festa mi piace
Commossa e vivace
Chi canta e chi tace
Chi balla e chi giace
Il pollo alla brace
Il Papa e la pace,
ma più di ogni cosa
mi piace Natale,
me piace o’Presepe,
mi piace Natale Presepe.
25 dicembre 2003
Oggi mi annoio
Oggi mi annoio
Domani non so
Avrei un po’ da fare
Ma voglia non ho
Oggi mi annoio
Domani chissà,
può darsi sia meglio
una casa in città.
Oggi mi annoio
Domani vedremo
Ma in televisione
C’è solo SanRemo
Oggi mi annoio
Domani non so,
se prima non muoio
qualcosa farò.
Febbraio 2004
Allora mi avvio
(la canzone di Amelia)
Allora mi avvio/ addio amore mio,/ con te mi diverto /se stiamo all’aperto /se andiamo a un concerto /o in mezzo al deserto /ma in casa ho sofferto /allora mi avvio /addio amore mio.
In casa mi sfianco /seduta mi stanco /chinata ho il collasso /sdraiata mi ingrasso / e non mi rilasso / allora mi avvio /addio amore mio.
Andrò in via del Corso, /all’UPTER c’è un corso, /poi insegno italiano /a un nordafricano /poi insegno latino /a un nostro vicino /poi prendo il trenino, /però nell’attesa /mi faccio la spesa, / (ma dov’è la lista?) /C’è anche il dentista. /La sera c’è yoga, / mi serve da droga, /così dopocena /riposo la schiena, /telefono ad Anna /e poi vado a nanna. /Allora mi avvio /Addio Amore mio.
Ma tu non ti muovi? /Non vai?Non ci provi? /Non metti in azione / la circolazione? /Lo sai che sei strano? /Vuoi darmi una mano? /Io penso ai tuoi pasti, / tu a battere i tasti… /io ho fatto tre viaggi, / tu scrivi messaggi… /Mi sentirò male /E tu leggi il giornale… /Va bene, ho capito, /non vuoi alzare un dito, /allora mi avvio /addio amore mio.
27 febbraio 2004
Presuntuoso
Tanto non ho, ma tanto ho ricevuto:
soldi, salute, amore e conoscenza.
Se fossi in pace con la mia coscienza
potrei dire che vado sul velluto.
Di una cosa soltanto mi lamento:
quando mi trovo attorno gli ignoranti
sani o malati, ricchi o mendicanti,
la vita non è più un divertimento.
16 Maggio 2004
Viaggiare perché?
Viaggiare perché?
Il mondo com’è?
Il mondo è rotondo
Com’è il mappamondo,
ci sono le strade
e mille contrade
la terra ed il cielo
il caldo ed il gelo
il mare ed i monti
le albe e i tramonti
la pioggia ed il sole
e mille parole
per dire e non dire
lodare o ferire
per fare o disfare
urlare o cantare.
Ci sono gli amici
gli amanti e i nemici
ci sono i bambini
i furbi e i cretini
ci son le signore
e l’odio e l’amore
ci sono i signori
(chi dentro e chi fuori)
ci sono i colori
gli odori e i sapori
ma se ci ripensi
ci son solo i sensi.
Viaggiare perché
Se poi tutto questo
è dentro di te?
10 giugno 2004
Grazie Daikin
(in lode di un climatizzatore)
Svegliarsi tra le braccia
di un mattino
fresco
d’estate,
accanto il tuo sorriso
e una brezza leggera sul mio viso.
10 luglio 2004
Davanti al computer
Svuota il cestino
dei ricordi tristi
dei primi amori
che non hai più visti
delle occasioni
che hai sempre mancato
perché dicevano
che era peccato
delle avventure
che non hai vissuto
per non dovere
mai chiedere aiuto
dei bei discorsi
che non hai fatto
perché ti avrebbero
preso per matto
delle virtù
che non hai coltivato
perché nessuno
ti avrebbe premiato.
Apri il programma
di oggi e domani
e ancora meglio
non fare altri piani.
Novembre 2005
La scusa
Ti chiedo scusa, vengo un’altra volta. /Domani non potrei, proprio non posso, /al nostro club ho una serata colta, / ho anche un impegno col Soccorso Rosso, / la mamma è morta, vado al cimitero /non posso non andare al funerale /se non andassi lo zio cardinale /mi picchierebbe in testa con un cero. /Un’ora prima? Ora che ci penso /devo anche andare a procurar l’incenso. /Un’ora dopo? Fermo che controllo: /sarò impegnato a cucinare il pollo. /Dopodomani? Molto volentieri /ma ho già un invito con dei forestieri. /A fine mese? Forse mi confondo /ma è già annunciata la fine del mondo.
maggio 2006
Settembre
Settembre andiamo, è tempo di lasciare
le noiose serate col gelato
le docce semifredde in riva al mare
i libri gialli che ho solo sfogliato
la birra con la pizza da asportare
il pranzo alle formiche in mezzo al prato
la guerra persa contro le zanzare
la discoteca col volume alzato
la coda a passo d’uomo per viaggiare
il conto spese sempre più salato.
Settembre 2006
Quel piccolo fiore
Quel piccolo fiore /nascosto nel prato /soltanto per caso trovato /appena un leggero profumo m’ha dato /eppure per sempre l’ho amato.
Ottobre 2006
Rondò
Sorrisi un po’ lascivi /di un giovane galante /Modesto benestante /Sorpreso tra gli ulivi /da un prete protestante /Che parlava all’amante /Dei pensieri cattivi /Di un giovane galante /Ch’era poco distante /Nascosto tra gli ulivi. Marzo 2007
Preghiera d’un mattino
Altro da me, se vuoi che ti comprenda
Mandami quattro fiori ogni mattina
Un fiore giallo per farti sentire
Un fiore bianco per farti ascoltare
Un fiore azzurro per farti capire
Un fiore rosso se vuoi farti amare
E se a quei fiori non faccio buon viso
Mandami al diavolo con un sorriso.
5 giugno 2007
La “sola”
Vado cantanno ‘na canzone sola: / “Chi c’ha le scarpe rotte le risola”, /ma a me che m’hanno rotto li cojoni /che sola je farebbe a ‘sti zozzoni? /Si fussi ‘n prete je farebbe: a’bbello /T’aricordi dell’ago e der cammello? /Ma sono ‘n poveraccio e nun ce credo, /nun faccio sogni e vedo quer che vedo. /Me sa che da li tempi antichi ‘n poi /Li buggerati semo proprio noi.
12 agosto 2007
Mutui
Vasto programma,
Come disse quello,
Distinguere la pancia dal cervello.
24.8.2007
Meditazione (spicciola) sulla vita
Diceva Teresa d’Avila:
la vita è una notte in un cattivo albergo. Pensava al giorno dopo, naturalmente. Per me è piuttosto Una serata in casa d’altri. Un po’ diverte, un po’ ti annoia. Qualcosa porti, qualcosa prendi. E prima o poi Se non te ne vai da solo Qualcuno ti accompagna alla porta.
Settembre 2007
Tra animali
La canzone di guerra è sempre questa:
caccia la tigre nella sua foresta,
uccidila se tenta di ferirti,
sfruttala quando è pronta ad obbedirti.
La pace invece ha un altro ritornello.
Tratta la tigre come tuo fratello.
Se vuoi che stiamo in pace tra animali
Non attribuire agli altri tutti i mali.
Settembre 2007
Chi è Dio?
Dio padre, non so.
Dio figlio, non credo.
Lo Spirito almeno
Parente non è.
Se proprio Dio c’è
Lo chiamo PERCHE’.
Ottobre 2007
Il topolino
Nel cuore di rosa /Della mia sposa /C’è un topolino /Che non riposa /E senza posa /Quel topolino /Scappa e rincorre /Qualsiasi cosa.
5 novembre 2007
Parole
Saperci fare con le parole.
Ma c’è il dolore,
che bussa e chiede muta una ragione.
6.12.2007
Rimpianti
C’è un grande armadio bianco /In fondo all’universo /Dove è stato rinchiuso /Quello che è andato perso. /Le fatiche sprecate /Le speranze perdute /Le imprese non compiute /Le poesie inascoltate /Progetti abbandonati /Parole non udite /Lettere non spedite /Sogni non realizzati /Amori non sbocciati /Carezze non avute /Promesse sottaciute /E bambini non nati. / Nel grande armadio bianco /C’è tutto quel che hai perso /Ma dietro quella porta /C’è già un altro universo.
28.12.2007
Fantasia
Me lo ricordo il mio primo disegno,
me lo ricordo per filo e per segno:
le quattro righe disposte in quadrato,
le tre più piccole in basso da un lato,
un quadratino più in alto sospeso,
in cima a tutto un triangolo appeso.
Ora che tutto è già tabula rasa
Non so perché mi sembrava una casa.
12.1.2008
Ci penso io
Ci penso io, non tema,
risolvo il suo problema.
Prometto, glielo giuro,
lo faccio di sicuro.
Lo faccio domattina
O dopo domattina.
Ma c’è la tramontana,
lo faccio in settimana…
Però ha troppe pretese,
ci vuole almeno un mese…
I soldi li ho già presi?
Ci vogliono dei mesi…
Ma sono un po’ in affanno,
ci vorrà almeno un anno….
Tra un anno ho la partita,
ci metterò una vita…
Ma vedo che sta male,
verrò al suo funerale.
Prometto, glielo giuro,
lo faccio di sicuro.
19.2.2008
Rock nun
Portava sempre degli abiti grigi, /aveva un’aria compunta e dimessa, / andava sempre da sola alla messa, /ma le piaceva la musica rock. /La si vedeva domenica in chiesa, / lo sguardo chino su un grosso messale, / la notte prima era là in un locale /che sgambettava sul ritmo di un rock. /Non si aspettava nessun fidanzato /e poi non era né brutta né bella , /sembrava a tutti una vecchia zitella, /si scatenava soltanto col rock. /Molti anni dopo, al suo funerale, /l’accompagnarono al cimitero, /erano tutti vestiti di nero /ma saltellavano al ritmo di un rock.
30.3.2008
Io e gli altri
Chi sono gli altri non lo saprò mai,
a presentarli è sempre il mio cervello,
mi dice:questo è brutto, quello è bello,
con lui va bene, con l’altro son guai.
Chi sono io per gli altri?Va a saperlo!
A riferire è sempre la mia mente,
magari sono solo un deficiente
chi fischia sopra un ramo come un merlo.
Ma se hai paura d’esser giudicato
segui il consiglio di non giudicare
e per parlare manda un avvocato,
oppure ascolta chi sa ragionare,
prendi come avvocato la tua mente
e ai giudizi degli altri non badare.
6.4.2008
Filosofia
Non c’è parola che non dica il mondo.
Non c’è parola che il mondo non dica.
Ma quando esprimi un pensiero profondo
si preferisce parlare di “fica”.*
Dovunque siete, guardatevi in tondo:
nessuno ha la sapienza per amica.
* con rispetto parlando
Aprile 2009
Il mio prossimo
Ogni individuo è unico
se per nome lo chiamo.
Né privato né pubblico,
il mio prossimo è umano.
Lo guardo e non comunico
se resto sul mio ramo.
I fatti suoi li giudico.
Se lo conosco, l’amo.
11 novembre 2009
Giochi proibiti
Quanti di voi conoscono le scale,
nipoti miei cresciuti nel duemila
in ascensore per non farvi male
gingillando un giochetto con la pila,
quanti di voi conoscono il piacere
di salire affannati fino in cima,
scivolare di pancia o di sedere
e ritrovarvi sul punto di prima?
Nipoti miei cresciuti nel duemila
videogiocate pure con la pila,
ma per provare una vera emozione
funziona meglio l’immaginazione.
23 novembre 2009
Acciacchi
Non se ne vanno più come una volta
gli acciacchi miei, quei mali di stagione
arrivavano allora a briglia sciolta,
me la cavavo con un bel febbrone.
Ora son qui come ospiti indiscreti
a soggiornare fra le mie pareti.
5.1.2010
La predica
Voi non sapete, somari che siete,
quanto sia ingrato il lavoro del prete.
Provate voi a insegnare alla gente
cos’è immanente e cos’è trascendente.
Se in chiesa porti a pisciare il tuo cane
gridano tutti: uno scandalo immane!
Ma se il buon prete,incazzato,ti offende:
gridano tutti: lei adesso trascende!
10.1.2010
Parole
Che fatica cercare le parole,
quand’ero bimbo ne avevo due sole,
da grande poi ne conoscevo tante
che mi pareva d’essere importante
finché compresi che il più delle volte
una parola è poco e due son molte.
Ora che invecchio ritorno bambino:
con le parole gioco a nascondino.
7.2.2010
La “vita intelligente”
Dalle stelle vi guardo e mi domando
che cosa sia la “vita intelligente”
che altrove non è data, e fino a quando
per dimostrarla non farete niente.
Da qui una vita che ogni giorno muore
distruggendosi insieme con l’ambiente
tra guerre, fame, veleni e rumore
pare piuttosto una vita demente.
13.2.2010
La nuvola*
Un vento grigio curva l’orizzonte
di chiarezze infantili
di apparenze
di passate esperienze.
C’è una nuvola in cielo
che prende in giro il mondo.
Io ancora mi nascondo
e faccio vani
piani per l’indomani.
19 aprile 2010 –
*una nuvola di ceneri eruttata da un vulcano islandese bloccò per una settimana il traffico aereo in Europa e in parti dell’Asia e dell’America.
Proverbi aggiornati
La carta canta
ma me ne fotto.
Chi sbaglia paga
solo se è sotto.
Chi va più piano
stia attento all’ano,
chi va più forte
spalanca le porte.
La gatta al lardo
si fa uno spuntino
e chi l’ha fatta
si aspetti un inchino.
2 maggio 2010
A Cartesio
(sul libero arbitrio)
Non perché penso sono,
Cartesio stimatissimo,
né sono bravo e buono
per grazia dell’Altissimo.
Le idee sono compagni
che la vita mi ha dato.
Non sono io a cercarli,
loro mi hanno trovato.
Mi prendono a braccetto,
li seguo volentieri,
non so d’esser legato
fra due carabinieri.
Firenze, 9 maggio 2010
Filopragmatica
Ascolta bene queste mie parole:
non levare lo sguardo fino al sole,
non viaggiar con la mente sulla luna:
non sarà lì che troverai fortuna.
Chi troppo studia potrà essere colto
ma nella vita poi soffrirà molto,
chi è più ignorante e meno intelligente
starà più volentieri tra la gente,
sarà più amato come si conviene
a chi nel mondo vuol trovarsi bene
né si vergogna d’essere un somaro
pur di aver donne, successo e denaro.
19 maggio 2010
Mors magistra vitae
L’avaro
Una vita da cani
pensando all’indomani
sgobbando fino a sera
pensando alla carriera
né un lusso né un sorriso
pensando al paradiso,
ora non penso più,
ci ha pensato Gesù.
Il superbo
Coronato di sguardi andavo fiero
al giudizio del mondo e della storia
come fossi un antico condottiero.
Ora ho capito che era solo boria.
Una moglie devota
Lo amavo veramente:
giovanotto istruito
piaceva assai alla gente,
lo presi per marito.
Prima mi chiese amore
poi mi chiese rispetto
poi mi chiuse per ore
in camera da letto.
Prima che mi colpisse
mi chiese il suo bastone.
Doveva farlo, disse
per la mia educazione.
Il rampante
Divorato dall’ansia per le nomine,
mi hanno promosso il giorno dell’infarto,
dall’ambizione libera nos domine
Un soldato artificiere
Coraggio, mi dicevano,
chi cerca trova,
campare non è facile,
prova e riprova.
Proviamo con la guerra,
mi dissi un giorno,
un anno in quell’inferno
ma poi ritorno.
Sei bravo, sei bravissimo
è il tuo mestiere,
non è un lavoro facile
l’artificiere.
Qui le mine non mancano,
chi cerca trova,
tu devi farle esplodere,
prova e riprova.
Lo scemo del villaggio
Gentile forestiero
che vieni al cimitero,
io ero fino a maggio
lo scemo del villaggio.
Già prima che parlassi
tiravano dei sassi.
Dormivo alla stazione?
Mi davan del beone.
Mi addormentavo a messa:
gridavano: confessa!
Se cantavo la notte
mi prendevano a botte.
Ora siam tutti qua,
gridano: fatti in là!
Dai una risposta onesta:
ti sembra vita questa?
Il “pazzo al volante”
Correva l’anno novecentottanta
e io correvo in auto a centottanta.
Quando alla curva mi scontrai col pero,
capii ch’ero di fronte all’uomo nero
che mi avrebbe portato al cimitero.
Il boscaiolo
Campavo come il mondo fosse mio
abbattendo le piante in riva al fiume.
L’ultima disse: mo’ ti abbatto io.
Con la corteccia mi hanno fatto un lume.
Giugno 2010
Le ferie in tempo di crisi
Agosto
mi sposto
mi trovo un bel posto
però a basso costo:
albergo modesto,
un letto e un buon pasto,
ragù o fritto misto,
“caffè e tieni il resto”.
Marina di Vasto,
“riposo del giusto”
ferragosto 2010
Valerio
Valerio che il volto improvvisa
più serio
men serio,
sorride,
civetta,
rannuvola in fretta nel pianto,
ma non dura tanto
che subito arriva beata
una bella risata,
così com’è il sole a Hermanville.
Hermanville, 13 agosto 2010
Parabola delle nozze*
L’invito è senza data: questo è il punto.
Non aspettare d’essere defunto
per avviarti alla festa nuziale.
Non è previsto un giudizio finale.
E’ solo un pranzo e non dura in eterno,
non è né il paradiso né l’inferno.
Non ci sarà un ingresso da pagare,
soltanto la tua mente da cambiare,
volgiti attorno e vedrai in ogni cosa
il mondo immenso e la vita sua sposa
e quando capirai che niente manca
avrai già indosso quella veste bianca,
esteggerai le nozze con la vita
che è sempiterna anche quando è finita.
*Matteo, 22. – 25 ottobre 2010
Chi sbaglia non paga
Pagare devo il prezzo del destino
che dio m’ha dato di volermi bene
facendo agli altri quel che mi conviene.
“Perdonatemi voi per chi ha sbagliato”,
ripete ancora il figlio, la sua voce
rivolta al mondo che il padre ha creato:
“quello è il peccato, questa la mia croce”.
10 novembre 2010
Quid est veritas?
Prega, se vuoi pregare da cristiano,
ma teologare è un esercizio vano.
Percepire il mistero è buona cosa,
narrarlo un’avventura fantasiosa
da lasciare ai poeti ed agli artisti,
diffidando di preti ed esorcisti.
Nel mondo c’è chi crede e chi non crede.
La verità nessuno la possiede.
12 novembre 2010
Sanpietrina
Guida la carovana con l’ombrello,
fende la folla con il braccio alzato,
grida per indicare questo e quello:
“ecco una meraviglia del creato.
Avanti in fila alla benedizione,
fotografate il Papa e il Vaticano,
ma ricordate che ogni buon cristiano
la mancia dovrà dar per devozione”.
14 novembre 2010
L’impresa
Quelle donne che fecero l’impresa
Come carrelli erranti alla ricerca
Del santo graal che si trova in attesa
Sopra l’altare della “grande offerta”,
lo scoprirono all’alba il primo giorno,
quasi metà del prezzo originale:
IL SURGELATO DI LASAGNE AL FORNO,
con il resto comprarono il giornale
13 gennaio 2011
Torre d’avorio
Senti la noia del tempo che scorre,
la solitudine in cima alla torre,
false finestre nascondono il giorno,
guardi e non vedi che cosa hai d’intorno.
Hai per compagni dei vecchi scaffali,
pensieri astratti, operette morali.
Fuori raccontano che c’è la vita:
vincere o perdere la tua partita.
Voglia di scendere giù per le scale,
con la paura di farsi del male.
29 gennaio 2011
Sognando il domani
Adornata di sogni e di chimere
La notte va commiserando il giorno
Che l’insegue cercando il suo piacere.
“Fammi un favore, levati di torno”,
Dice la notte a lui che le sta accanto,
“Finché mi stai tra i piedi io non dormo”.
“Prova allora a sognare ad occhi aperti”,
risponde il giorno, “a un po’ di vita vera
rinuncio volentieri per averti”.
Ed è così che cominciò la sera,
quando la gente pensa all’indomani
sognando il mondo che oggi non c’era.
25 aprile 2011
La mia mosca
C’è quel ricordo nella mia memoria,
il volo di una mosca a mezzogiorno
e un silenzio assolato tutto intorno,
per me io penso che anche quello è storia.
La mosca ed io soltanto in quel momento
Nella penombra della casa vuota,
fuori il sole e la gente, l’aria immota,
ecco che chiudo gli occhi e la risento.
Forse una mosca, forse era un moscone,
con me rinchiusa in una gran cucina
quella mosca compagna di prigione.
11 giugno 2011
Semaforo giallo
Fluttuano le notizie nella nebbia
Di vicende annodate.
Lampeggia al crocevia dei pregiudizi
Un semaforo giallo
27 settembre 2011
Un dono
Una bicicletta mi han dato,
bellissima,
con ruote di pietra.
Pedalo
A fatica,
sul colle.
“E’ un dono – mi han detto –
Pazienta.
Vedrai, prima o poi,
ruberanno anche questa.
30 ottobre 2011
Favola
Fuor d’acqua un pesce nuotava nel sole,
dal suo manto di squame riflettendo
bagliori azzurri.
“che bello”, gli gridavano i bambini.
“non è la tua natura”, disse il cielo,
e gli mandò una nube che lo avvolse
di gocce d’acqua
per trasportarlo in volo fino al mare.
23 settembre 2012
…e liberaci dal bene
Mediocrità che domini sul mondo
Libera tutti dal pensiero puro
Perché il tuo giogo ci sia meno duro
E il ragionare sia meno profondo.
Salva la vita dalle sue utopie,
bombardaci di spot pubblicitari,
fa che viviamo, docili somari,
allegri e sciocchi come vecchie zie.
13 maggio 2013
Porte chiuse
Ma quella porta che mi hai chiuso in faccia
La riaprirò, dovessemi costare
Col secchiello vuotar l’acqua del mare
Un giorno riuscirò, piaccia o non piaccia.
26 maggio 2013
Brindisi
…e voi tappi di brindisi caduti
Per le vittorie finte
Di battaglie insensate,
su di voi meditate,
caduti tra caduti,
macerie tra macerie,
considerando le vostre miserie.
27 maggio 2013
Profumo di sogno
Un profumo di sogno nella notte
Che il risveglio dimentica nel giorno
E lo stupore delle cose intorno
Come quel volto alieno nello specchio
Del giovane che adesso appare vecchio.
L’aldilà della vita è forse questo
16 giugno 2013