Prologo
Amo il silenzio delle mie parole
nell'incanto notturno del pensiero
che si affaccia dal sogno
e componendo va la musica dei versi
fino al ritorno di una voce amica
che dica il quando e il come della mente.
A lei dono quei versi e a chi li ascolta.
***12 giugno 2019
Buongiorno
Sulla soglia mi affaccio
della coscienza
a misurare un cielo
di apparenze distinte.
Altro non c’è per ora
che l’inganno dell’Io,
del pensiero,
di Dio.
Quando tornero’ in casa
tutto resterà altrove.
Restituirò le idee
con l’ultimo buongiorno.
5 ottobre 1988
Cantano le tue mani
Cantano le tue mani intorno al fuoco
canzoni un po’ assonnate.
Tramestio di stoviglie.
Casalingo
mattutino d’estate.
16 dicembre 1988
Invito all’orizzonte
Rompe la nave il mare
bianco di spruzzi il cielo e di gabbiani
e tu che dietro il sole mi sorridi
mi inviti all’orizzonte,
ad altri lidi.
6 gennaio 1989
Speranza
Sul relitto di un sogno
mi sorride lontano,
fanciulla,
una speranza.
Io sto seduto,
aspetto
che la mia sorte venga alla deriva.
23 febbraio 1989
Accanto il fiume
Per ora andare sulle zolle verdi
al passo grave dei cavalli
accanto il fiume
e non importa se già vedo il mare.
5 marzo 1989
Amore in paradiso
Come per sortilegio tu venivi,
scivolavi dal sogno nella vita
e mi chiamavi nel mistero azzurro
del tuo sorriso,
facevamo l’amore in paradiso.
14 giugno 1989
E tu non dire
E tu non dire,
stammi solo accanto,
stammi accanto con l’anima e il respiro
dimenticando il corpo sul mio fianco.
27 maggio 1990
Dal profondo
Dal profondo notturno
la mia voce
porta messaggi oscuri.
Straniera la tua lingua
parla di cose.
Aspetta,
il giorno ancora non comanda il mondo.
18 luglio 1990
O Sardus Pater
(di ritorno dalla Sardegna)
Prima le pietre,
idoli
dalla gran madre partoriti
al Sole
onnipotente
sui selvaggi campi di mirto.
Pietre
dalla pietà raccolte i
dell’uomo antico
a farne muri
e ovili
e cattedrali
al Padre Sardo.
Pietre
viola di luce e penitenza,
scavate come i volti dei pastori,
dalla fatica dei millenni,
arse
dal vento vivo della costa
e vive anch’esse
come lane di greggi
sul respiro dell’erba in riva al mare.
Poi il pianto acuto dei gabbiani
sopra le rocce emerse
di cupo azzurro
alla coscienza
pigra
del giorno.
E la danza più lenta del rapace
intorno al sole
accecante
alla soglia del nuraghe
del re pastore
che dal buio
freddo di pietra,
o Sid Arrir Babay,
o Sardus Pater,
si affacciava alla tua benedizione.
6 gennaio 1990
Andar per mare
Andar per mare con la prua nel vento,
la vela bianca tesa contro il sole,
la musica dell’acqua
e il cigolare
lento
del legno
sulle tue parole.
La tua mano sugli occhi
ed il lamento
ma già lontano
del mondo che duole.
26 gennaio 1994
Buddha
Non c’è più inferno
non c’è paradiso,
solo un’ombra di luce sul tuo viso,
la morte che dissolve in un sorriso.
Giugno 1994
Perché non vieni?
Perché non vuoi tradire questo amore
di cementi infuocati e di metalli
acuti e scoppiettanti
di fumo grigio e di assurdo rumore?
Perché non vieni come me sul monte
a udire il vento ed ascoltare il canto
degli uccelli che parlano col vento.
Anche la voce umana è come il vento:
la puoi sentire ma non ascoltarla
se non ascolti insieme il tuo silenzio.
15 luglio 1994
Dietro le spalle il mondo
Dietro le spalle il mondo
e dalla soglia
sorridendo voltarsi a riguardare,
come un amante che ha spento la voglia
e il navigante che saluta il mare;
come dal ramo si stacca la foglia
che il vento culla e non vuol più posare.
2 ottobre 1994
La saggezza degli altri
(ai miei figli)
Nell’orto della vita
ha seminato il vento
e gli alberi più belli
han dato frutti amari.
Tu prendili se vuoi.
Se dalla vita impari
per te saranno dolci i frutti amari.
Quelli più profumati
stanno sotto le foglie,
li scopre il vento e l’uomo li raccoglie.
La saggezza degli altri
Il vento l’ha rapita.
Sempre diverso è l’orto
e unica la vita.
19 luglio 2003
Cantami una canzone sorridente
Non voglio una canzone appassionata
Come la ribellione dei vent’anni
Desiderio di febbre e dolci affanni
Non voglio una canzone appassionata
Una canzone fatta di sospiri
Come erano a vent’anni i nostri amori
Voglie negate e inutili languori
Non voglio un canto fatto di sospiri.
Cantami una canzone sorridente
Per allietare ma senza dir niente,
Cantami una canzone spiritosa
Per festeggiare ma non sai che cosa
Cantami una canzone spensierata
Per salutare una bella giornata.
11 agosto 2003
Vedrai
Vedrai che il mondo non tramonta a sera
Quando i morti si levano dai rami
E vanno all’orizzonte in lunga schiera
Per nascondere il sole con le mani
22 gennaio 2004
Carpe diem
Come il tramonto è l’alba
E quale il primo appar l’ultimo raggio,
Il sole non ricorda il lungo viaggio.
3 febbraio 2004
Andar per cose
Andar per cose rovistando il mondo
Modellando al capriccio la natura
Sorridendo agli opposti per paura
Di non girare più col girotondo.
7 febbraio 2004
Prima che il gallo canti
Prima che il gallo canti
si può lasciare,
Pietro,
il fardello del giusto,
la vigilanza
eludere
della coscienza,
l’imperfezione
vivere
innocente del sogno.
Prima che il gallo canti
si può dimenticare
la logica
spietata
della nostra salvezza,
riposare la mente
dal giudizio,
che tutto pesa,
della parola onnipotente.
Prima che il gallo canti
si può non ascoltare,
Lazzaro,
la chiamata di Dio.
9 Marzo 2004
68° compleanno
Forse una vita inutile ho vissuto
girando intorno al punto di partenza
arrampicato sulla mia coscienza
in attesa del prossimo minuto.
Ma la vita non va presa sul serio
si piange e ride e non succede niente
come d’agosto una stella cadente
si spegne prima del tuo desiderio.
8 Maggio 2004
Il sorriso del saggio
Verde d’azzurro l’onda di burrasca
muove la nave cieca alla deriva.
S’agita l’uomo, il mare lo conduce
e il sorriso del saggio benedice.
15 maggio 2004
Viaggio
Andrò per mare e non vedrò più terra
né morte, né miseria né tiranni
non più miti e illusioni, non più inganni
lo spettacolo triste di ogni guerra.
Ma i topi, quelli ancora ci saranno,
aumenteranno giorno dopo giorno
divorando la nave a me d’intorno
in altri abissi mi trascineranno.
In fondo al mare non udrò più niente
i giorni sempre uguali passeranno
e i pesci con lo sguardo mi diranno
che il paradiso è solo nella mente.
29 maggio 2004
Dal monte
Morte non temo
ma l’idea di morte
che s’affaccia
impudica
dietro gli angoli lieti della vita
e al panorama delle sue promesse
aggiunge un forse.
Come Mosè dal monte
io guardo e sono altrove.
20 giugno 2004
Passano gli anni
Passano gli anni della nostra vita,
memorie blande di inutili cose,
vani confronti, cure dolorose
per una rosa che presto è appassita.
Ma tu lasciati andare alla corrente
godi la schiuma dei tuoi desideri
e non frenare l’onda dei pensieri
che vanno via veloci verso il niente.
6 luglio 2004
In morte di Yasser Arafat
Addio per sempre mister Palestina
volto stracciato dell’umanità
pianto d’agnello o di rabbia ferina
braccio violento della povertà
vittima di una vittima assassina
della nostra presunta civiltà.
11 novembre 2004
Al funerale di Alessandro
Che va cercando il mondo
tra le fredde mura di un tempio?
Luce nel buio della nostra morte,
un calore di canti e di bisbigli
e profumo di ostie, incenso e gigli,
un uomo in croce
ed un bambino in braccio
a una madre che piange e che sorride
e intorno a noi spezzare questo ghiaccio.
Ma Dio non c’è, nessuno è mai risorto
e ricordarti è l’unico conforto.
5 gennaio 2005
Il mio fiore
Una misura in più portavi in cuore,
fratello che volevi farti amare,
fiorentino nel gesto e nell’umore.
Una misura in più nel tuo vociare
allegro e quieto in fondo all’improvviso
quasi volessi farti perdonare.
Tutti abbracciavi con il tuo sorriso
arguto e scanzonato dietro il velo
di un affanno remoto sul tuo viso.
Io che non spero rivederti in cielo
al tuo ricordo porterò il mio fiore,
ma è solo ai vivi della morte il gelo.
Una misura in più portavi in cuore
fratello che io amavo e che hai lasciato
una misura in più nel mio dolore.
23 gennaio 2005
Al cimitero
Pallidi marmi che più il sole imbianca
ma non risveglia ai giochi della vita,
perché mi dite che la sua è finita?
Perché mi dite che la mia è già stanca?
A ognuno noi diciamo la sua sorte
e ancora mai nessuno l’ha capita:
la vita gioca sempre con la morte
e nessuna guadagna la partita.
I pensieri si perdono nel niente
ma una tua mente non è mai esistita,
come l’acqua non vien dalla sorgente
e si perde nel fiume della vita.
31 gennaio 2005
Qualia
(omaggio a Gerald Edelman*)
Viene il mattino
e l’universo accende
di colori, di forme
e di linguaggi
arcani e noti
che il cervello compone
e partorisce
a una falsa evidenza.
Viene il mattino
e la memoria rende
degli oggetti d’intorno
e degli affetti,
dalle tenebre scioglie
la mia luce
e la terra dal cielo
e rivedo le piante
e gli animali
egli uomini e le cose,
fin quando il buio l’armonia sospende
di questo mondo che la mente suona.
*“Uno dei processi fondamentali nel cervello superiore è la capacità di effettuare categorizzazioni percettive” (Gerard Edelman, premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina nel 1972, citazione tratta dal volume “Più grande del cielo”, Einaudi 2004).
Marzo 2005
Coscienza
(omaggio a Gerard Edelman*)
Dalle infinite pieghe
del mio universo
emerge
il sentiero obbligato.
Solo una luce illumina il cammino:
son io quel lume
e la mia storia è data.
* “La coscienza è una proprietà dei processi neurali e date le leggi della fisica non può esercitare essa stessa un’azione causale nel mondo” (Gerard Edelman, premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina nel 1972, citazione tratta dal volume “Più grande del cielo”, Einaudi 2004).
Marzo 2005
L’oriente è sempre altrove
L’oriente è sempre altrove, amore mio:
l’avventura di un luogo immaginato,
la memoria sognata del passato,
il cielo quando ancora c’era Dio.
25 Marzo 2005
Laude di Maggio
Limpido Maggio che rallegri il mondo
col sorriso dei prati e dei giardini
e lo sciamare lieto dei bambini
felici di un eterno girotondo,
benedetto sei tu fra tutti i mesi
per il profumo che doni alla rosa
e fa d’ogni ragazza la tua sposa
finché d’amore sian tutti sorpresi
e benedetto per la vita nuova
che intenerisce tutta la natura,
il frutto acerbo al tuo sole matura
per regalarlo a chiunque lo trova,
ma più beato per la gioia antica
di questa rigogliosa primavera
che la giornata allieta fino a sera
con la promessa di una notte amica.
15 Maggio 2005
Sognare forse
Sognare forse e poi riaddormentarsi
ma senza sogni per l’eternità:
questa è la vita e a quel che mi riguarda
la sola misteriosa verità.
19 luglio 2005
La buona vita
Fugge la vita, l’universo ride
di questo vano misurar le cose
e pesar l’ombra ed inseguire il vento.
La buona vita conta, il resto è fumo.
La buona vita che nulla si attende,
dona ed accoglie con lieve coscienza,
ama il piacere ma può fare senza,
tutto ricerca, da nulla dipende.
La buona vita che passa nel mondo
senza affrontare col mondo una sfida,
ascolta tutti, a nessuno si affida,
fino alla morte in un sonno profondo.
Fugge la vita, l’universo ride
di questo vano immaginar l’eterno
e il paradiso e il fuoco dell’inferno
questa è la nostra vita, il resto è fumo
17 settembre 2005
Nostalgia di futuro
Giorno verrà, se tu me lo rammenti,
che torneremo a quel villaggio antico
verde di boschi e bianco di conventi
dove il viandante è atteso come amico
dove il grido è soltanto degli uccelli
e il lamento notturno delle volpi,
gli abitanti si chiamano fratelli
e la campana sola batte colpi,
dove regna rispetto e cortesia
e il saper fare ciò che si conviene,
dove la terra non è tua né mia,
non ci son premi e non ci sono pene,
dove governa sola la saggezza
e ministro vuol dire servitore,
per ammonire basta una carezza
e si obbedisce solo per amore
dove il piacere è sempre condiviso
e ognuno porta il peso del vicino,
dove si fa l’amore col sorriso
e il saluto si fa con un inchino,
dove ciascuno aiuta ed è aiutato,
ciascuno chiede e ciascuno è servito
e a chi con buona volontà è arrivato
nessuno chiede da dove è partito.
Ognuno dona ciò di cui dispone
e ognuno ottiene secondo il bisogno,
chi sbaglia ammette che non ha ragione
e la ragione non è solo un sogno.
Tutti sono filosofi e poeti
e ognuno cerca dall’altro consiglio
non ci son gradi e non ci son divieti
non conta il nome né di chi sei figlio.
Ognuno sa che vuol vivere in pace
non si affida a una sola verità,
e dei misteri della vita tace
o ragiona con gli altri in umiltà.
Non lo rammenti? Allora l’ho sognato
oppure quel villaggio è dietro un muro
e me lo sono solo immaginato
confondendo il passato col futuro.
15 febbraio 2006
Tramonto sardo
Fammi tornare a quella spiaggia bianca
le valli azzurre navigando
alla debole brezza di quel mare
profumata di mirto
e lì un poco sostare
all’ombra delle rocce vespertine
rosse di sole e fichi d’india in fiore
e quella dolce musica dell’onda
riposando ascoltare.
10 maggio 2006
Il caso e la necessità
Un fiore di pesco
caduto
(tu dici cresciuto)
nel nostro giardino di rose.
Caduto
però non so quando
cresciuto
però non sai come,
quel fiore di pesco
rivela,
(io dico nasconde),
l’assurdo mistero di vita
che anima il mondo.
maggio 2006
In principio era il Verbo
(a Raimon Pannikar, provando a dire in versi
quello che la teologia ecclesiastica non perdona)
In principio era il verbo che la mente
volle per nido
e dal silenzio trasse il primo grido.
Aprì lo spazio, il tempo ed alla mente
donò coscienza,
al mondo delle cose differenza.
Misteriosa uguaglianza del creato
con il creatore
e sono il Padre, il Figlio e il loro amore.
La vita eterna è questa, che non chiude
l’uomo nell’Io
e non attende in paradiso Dio.
3 luglio 2006
Vipassana
Pensare soltanto
quel soffio leggero
inspira ed espira
quel soffio leggero
null’altro sentire
che quello,
inspira ed espira
quel soffio leggero
cullarsi con quello
e volare
settembre 2006
Perfetta letizia
Quando il dolore è una fatica muta
che non ha volto per il tuo vicino
ricordati di andare a capochino
sorridendo per grazia ricevuta.
Chi sempre attende dagli altri conforto
sarà contento quando sarà morto.
4 ottobre 2006
Per i ragazzi violenti di Napoli
Ridate loro una ragione amica
che liberi i pensieri nella mente
e cancelli dal cuore la fatica
d’una guerra feroce per il niente,
la fatica di vincere o morire,
di possedere per essere amati
cacciare per non essere braccati
distruggere per non saper che dire.
novembre 2006
Lamento
Musica dolce di belle parole
che non intendo se non per la voce
come il sussurro del fiume alla foce
cede al lamento d’un vento che duole,
si arrende all’eco dell’onda selvaggia
che annuncia l’ora dell’ultima spiaggia.
novembre 2006
Resistere
In cuor mi offende ancora l’arroganza,
inutilmente ostile alla ragione,
che vedo attorno
e trova ovunque complice uno sguardo
rassegnato e impotente.
Io non mi arrendo.
Finché potrà resistere il pensiero
Avrà una voce.
Aprile 2007
Vendi e fuggi
Devono averlo udito
in qualche luogo remoto del mondo
quello che si racconta da queste parti,
che gli ultimi saranno i primi.
Per questo sono arrivati
chiedendo del paradiso
o più modestamente
di un modo per campare la vita.
Mercanti abusivi,
ai piedi del castello dei papi
depongono merci abusive.
Borse, cinture, occhiali,
dischi copiati
sull’asfalto posati
come stormi di uccelli sui rami,
pronti a fuggire
al primo grido del falco.
Come faranno a venderle
tutte quelle borse uguali,
si chiede la gente.
Invadenti, fuorilegge, arroganti.
Ma sono i poveri.
Ma sono gli ultimi.
21 Aprile 2007
Come una fiamma al vento
Come una fiamma al vento il tuo calore
Inventa e brucia sentimenti erranti,
guizzanti lingue di allegro furore,
giochi di bimba e improvvisati amanti
d’un tratto ghiaccia e libera dal cuore
cenere fredda.
Aprile 2007
Lontano e vicino
Quando non mi vedrai più sulla vetta
Starò scendendo giù dall’altra parte
Lungo il sentiero che conduce a valle
Di roccia in roccia saltellando in fretta
Per giungere furtivo alle tue spalle
E baciarti sul collo
31 maggio 2007
Pellegrinaggio
Tornar vorrai per rivedere il colle
della tua giovinezza pellegrina,
accarezzare ancora l’erba molle
per la fresca rugiada mattutina,
ritrovare il profumo delle zolle
e la sorpresa d’una stella alpina,
il fracasso nemico delle folle
allontanando almeno una mattina.
Castelrotto, 10 agosto 2007
Ma è solo mare
Fermati e guarda
l’onda bugiarda:
“Io sono l’onda che nasce dal mare”.
Ecco che appare
per un momento
ma è solo vento,
corre e si spezza
ma è solo brezza,
muore e scompare,
ma è solo mare.
22.8.2007
МΕΤΑΝΟΙΑ
Dal viluppante intrico di follie
E disperate recite di morte
Che chiude ovunque un orizzonte amico
Non Dio potrà salvarci né la sorte
Né questo dolce fingere di niente.
Ci salverà trovare nuova mente
Che induca l’uomo a prendere altre vie.
26.10.2007
Polvere di stelle
Ma sono anch’io una polvere di stelle
che danzano minuscole nel vuoto
d’un eterno infinito?
Penetrando lo spazio
non più forme
né materia
trovo distinta
Non più avverto pensieri
o sentimenti
ma la magia di un moto misterioso
di particelle.
E la mente si perde in quel mistero.
2.11.2007
L’annuncio
Straniero è il corpo,
l’anima sorpresa.
Pensieri oscuri covano l’annuncio
che mi viene dal ventre
di una vita mortale.
“Per te come per tutti”, è il suo memento.
Verrà l’ora ed è quella.
Che il sorriso del saggio
Accolga quell’annuncio
e mi dia pace.
19.11.2007
Un piccolo incidente
A mente fredda medito
Corrispondenze astratte di valori
Deduzioni mirate
Statistiche aggiornate.
Ma un ricordo remoto
Mi ha detto cosa fare.
Un piccolo incidente
Mi ha costretto a sbagliare.
E’ bastato uno sguardo
A farmi innamorare.
21.11.2007
Sulla speranza
(dialogo notturno)
Passa la vita come questo treno
Che fischia nella notte e fugge via
Col suo carico ignoto di pensieri
Trascinati dall’ansia del domani.
Condannati che vanno e non sai dove.
Tu come loro cerchi all’orizzonte
Il conforto dell’alba.
*
Troverò l’alba e mi darà conforto,
vedrò i pascoli rosa del mattino
con le schiere degli angeli assonnate
nei dintorni di Giove.
La mia speranza è un sentimento vano
quanto profondo: io sarò immortale.
3/6.12.2007
Luna del mattino
Vergine bianca, luna del mattino,
memoria ambigua d’un altro mio mondo
dove le storie non hanno mai tempo
e l’esistenza si perde nel sogno,
perché continui a sorridere in alto
se mi affaccendo per piccole cose?
Così comanda la luce del giorno
Che in questo mondo si dice REALTA’.
22.12.2007
IN MEI MEMORIAM
Non mi varrà la fortunata sorte
Del mio consiglio al termine dei giorni
Quando sarà chiamato anche il mio nome
Alla soglia del nulla
E deporrò la veste e la parola
E quanto ho ricevuto
Restituirò alla vita in mia memoria.
Gennaio 2008
Fantasia
Me lo ricordo il mio primo disegno,
me lo ricordo per filo e per segno:
le quattro righe disposte in quadrato
e tre più piccole in basso da un lato,
un quadratino più in alto sospeso
e in cima a tutto un triangolo appeso.
Ora che ormai ho fatto tabula rasa
Non so perché mi sembrava una casa.
Senza titolo
Foglia secca d’inverno
Che il vento soffia trascinando a valle
Il destino compiuto di una vita.
18.2.2008
La corrente
Non ha remi la barca e scende sola,
scansando i sassi, lungo il mio torrente.
Io soffio sulla vela e mi consola
che a trascinarla è solo la corrente.
16.3.2008
Oriente Istanbul
Oriente Istanbul, dal profumo antico
Di memorie nascoste ed infantili
nostalgie di mistero.
Poesia di mondi ignoti e d’una eterna
decadenza fatale.
Altrove mai raggiunto e conquistato
dell’impero del sogno.
Resta tale.
20.3.2008
Fratello Sole
Fratello sole, che rinnova il giorno
e ridona i colori della vita
bene dicendo che non è finita
per ogni cosa che gli muove intorno,
lodata sia la pazienza infinita
di questo moto che insegna le ore
e accompagna la gioia col dolore
per regalare a tutti una partita,
celando a ognuno il tempo e la fortuna,
così da conservare la speranza
di ritornare, dalla nostra stanza,
a godere il sorriso della luna.
24.3.2008, lunedì di Pasqua
Zucchero e panna
(ninna nanna per Valerio)
Non sono Dante e neppure Beatrice
però si dice, però si dice
che potrò darti una vita felice
colma d’amore, con il mio amore,
se ascolterai questa mia ninna nanna,
zucchero e panna, zucchero e panna,
che ci farà riposare contenti,
senza lamenti, senza lamenti.
Io buono(a) qua, tu buono là
e manderemo un bacino a papà (maman) bis
Se il tuo bacino papà se lo prende
e lo rivende e lo rivende
potrà comprarti un castello di panna,
zucchero e panna, per farti dormir.
E mentre dormi su un letto di piume,
io spengo il lume, io spengo il lume,
dormi tranquillo su un letto di piume,
io spengo il lume e ti lascio dormir.
Io buono(a) qua, tu buono là
E manderemo un bacino a papà (maman) bis
E sognerai l’orsacchiotto del bosco,
che non conosco, che non conosco,
ma suona e balla con cento strumenti,
se tu non piangi ti fa divertir.
Ti porterà in una bella capanna,
tutta di panna, zucchero e panna,
ti porterà in una bella capanna,
zucchero e panna e un po’ di caffè.
Io buono(a) qua, tu buono là
E manderemo un bacino a papà (maman) bis
Così finisce la mia ninna nanna,
zucchero e panna, zucchero e panna,
così finisce la mia ninna nanna
perché altrimenti addormento anche me.
Il vecchio e il nulla
Vidi quel vecchio in cima alla collina.
“L’anima – disse – è ciò che hai perduto
ma se la cerchi il cammino hai compiuto,
guardati attorno e la vedrai vicina.
“L’anima è il mondo che ora hai creato,
l’anima è l’aria che ora respiri,
il bene e il male ovunque ti giri,
dove è la grazia e dove il peccato.
“L’anima è il corpo che vivo rimane,
la vita eterna ha i confini del mondo,
dell’aldilà sono favole vane.
“La verità è il tuo mistero profondo
che può scoprire soltanto il silenzio.
Nulla io dico, ma nulla nascondo”.
9 settembre 2008
Quello che resta
Nessuno può far tutto e lo si vede,
Cristo non c’è se non povero cristo,
Dio non ascolta ma resta la fede.
Ognuno soffre al chiuso di una stanza,
volge lo sguardo al di là delle nubi,
del cielo resta ancora la speranza.
Nessuna grazia cancella il dolore,
nessun dolore proibisce la gioia.
Se Dio non c’è, resta ancora l’amore.
13 settembre 2008
Con i tuoi occhi
Come vorrei, Valerio, bimbo mio,
rivedere la vita coi tuoi occhi,
creare con lo sguardo come un dio,
toccare il mondo come tu i balocchi,
svegliare tra le lacrime il sorriso
illuminando tutto l’universo
e fugare le nubi dal mio viso
con l’innocenza che un dì abbiamo perso.
Vorrei guardare tutti con stupore,
come chi ha solo voglia di capire
e non sa, se v’è stato qualche errore,
che ci sarebbe molto da ridire.
Ma quando son noiosi e petulanti
strillare anche col nonno o con la zia,
perché i bambini non sono dei santi
e non sanno cos’è l’ipocrisia.
Novembre 2008
Preghiera pagana
O madre acqua che porti la vita
spegni nell’uomo l’istinto di morte,
bagna le polveri della violenza
che non divampi mai più sulla terra,
battezza i cuori nella purezza
perché conoscano la fratellanza,
piova sui deboli la tua alleanza,
scenda sui forti la tua giustizia
e salva i popoli dall’arroganza.
15 gennaio 2009
Una speranza
Voli di corvi lungo l’arenile
di una costa remota
chiudono alla promessa l’orizzonte.
Non resta che vagare tra gli scogli
di fantasie perdute
e gusci frantumati di conchiglie
prima che arrivi nuova una speranza.
21.3.2009
Salmo
Altro luogo non c’è per Dio che l’uomo.
(Non lo ricordo) so che un tempo esplose
dal silenzio notturno quella luce
ed ero cosa anch’io fra le altre cose.
Altro luogo non c’è per Dio che l’uomo.
Poi dal silenzio venne la parola
e fui polvere, pianta ed animale
nulla sapendo del bene e del male.
Altro luogo…
Vedevan gli occhi, toccavan le mani,
il mio universo era dentro la culla,
intorno a me c’era il tutto ed il nulla.
Altro luogo ….
Con l’universo cresceva la mente,
immaginando di essere Io,
dimenticando che tutto era Dio.
25.3.2009
Amaro calice
(alle vittime del terremoto)
Saperci fare
con le parole
ma c’è il dolore
che bussa
e chiede
muta
una ragione.
Non di soli teoremi vive l’uomo.
Parli di mente
Parli di mente, la chiami coscienza.
Soltanto un punto sei di spazio-tempo
da cui passano geni ed esperienza.
L’altro ti ha fatto. Tu non ti appartieni.
Libero sei come libero è il caso,
vai controvento ma dal vento vieni.
Come le nubi degli storni neri
che l’autunno fioriscono di voli
così la vita, così i tuoi pensieri.
22 aprile 2009
Sogno triste
Lento affondava il passo nella neve
e dove andava neppur lui sapeva.
“Trova chi cerca e chi trova riceve”,
gridava, ma che cosa non diceva.
Dal cielo nevicava lieve lieve,
lungo il cammino indietro si volgeva.
Svanivano le orme nella neve
dopo ogni passo e su quelle piangeva.
7.5.2009
Frammento
Dal nulla al più nulla
scintilla nel buio
il nostro frammento di vita,
coscienza di un attimo
fuori dal tempo.
Il resto è memoria o silenzio.
15.9.2009
Una fede laica
Uomini siamo credenti
necessariamente
al di là di ogni aldilà,
al di là di ogni religione.
Non contro la ragione
è la fede
che ad essa si accompagna
per una sola vita
nell’avventura senza limiti
della ricerca.
23.9.2009
Vecchiaia
Perché continui ancora a rimirare
quel buco nero giù in fondo alle scale,
non c’è nulla in quel buio da guardare,
bada ai gradini per non farti male.
12 ottobre 2009
Che so, io?
Che so, io, per mostrarti
dove passa la verità?
Forse è passata accanto,
confusa tra la folla dei pensieri.
Coscienza è la compagna
che ti ha distratto.
A lei resta fedele.
Nessuno è mai tradito
da chi non ha tradito
la sua coscienza.
21 ottobre 2009
Quella fine che vedo di lontano
Quella fine che vedo di lontano
venirmi incontro con lieve sorriso
vorrei che mi toccasse piano piano
come bacio di donna sul mio viso,
come bacio di pace sui miei occhi
stanchi davanti al mondo delle cose
e togliere lo sguardo dai balocchi
verso il lettino in cui mamma mi pose.
14 novembre 2009
Giochi proibiti
Quanti di voi conoscono le scale,
nipoti miei cresciuti nel duemila
in ascensore per non farvi male
gingillando un giochetto con la pila,
quanti di voi conoscono il piacere
di salire affannati fino in cima,
scivolare di pancia o di sedere
e ritrovarvi sul punto di prima?
Nipoti miei cresciuti nel duemila
videogiocate pure con la pila,
ma per provare una vera emozione
funziona meglio l’immaginazione.
23 novembre 2009
Controvento
Cadere controvento è il tuo destino,
rialzarti e proseguire nel cammino,
rialzarti e ricadere fino a sera
per ritrovare quello che non c’era,
cercando altrove quello che hai già avuto,
la vita che volevi e che hai vissuto.
25 febbraio 2010
Momento magico
Come vorrei sui monti ritornare
dov’è l’aria pulita del mattino,
ritrovare con te l’aspro cammino
profumato di sogni e d’erbe amare,
salire in cima fino all’orizzonte
di una terra promessa sconosciuta,
che è nostra solo fin quando è perduta
nella discesa ripida dal monte,
Da quella vetta immaginare il mare
e con le vele al vento l’avventura
di nuove meraviglie da esplorare
a te abbracciato fino a quando dura
tanta bellezza che fiorisce intorno
e della morte ignora la paura.
25 marzo 2010
La nuvola*
Un vento grigio curva l’orizzonte
di chiarezze infantili
di apparenze
di passate esperienze.
C’è una nuvola in cielo
che prende in giro il mondo.
Io ancora mi nascondo
e faccio vani
piani per l’indomani.
19 aprile 2010 (in queli giorni una nuvola di ceneri
eruttata da un vulcano islandese, trasportata dal vento,
bloccò per diversi giorni il traffico aereo in gran parte del mondo)
Non accade niente
Quando il pensiero evapora dal sogno
e dai fantasmi libera la mente
soltanto allora avverte chi ha bisogno
di verità che non accade niente
se non la vita eterna delle stelle,
e noi con essa, che muta e rinnova
né sa che dentro questa nostra pelle
qualcosa cerca quel che mai non trova.
25 aprile 2010
(festa della liberazione)
Quante parole
Quante parole vuote,
che sfiorano la mente
scivolando nell’aria
inutilmente.
Meglio sarebbe udire
una parola sola:
si accende nel silenzio
e ti consola.
Così il nome di un dio,
dal mistero fiorito,
prima che venga detto
è già appassito.
maggio/giugno 2010
Fine estate
Aspro negli occhi risvegliare il giorno,
riandare alle abitudini svogliate,
l’odore amaro della pioggia attorno
sulla polvere secca dell’estate.
16 settembre 2010
Memoria sarda
Buona la sera quando cala il sole
sulle fatiche del lavoro usato
e dolce suona un’eco alle parole
fra le pietre del borgo
e sul selciato
arranca il gregge
all’incalzare brusco dei cani,
e al grido del pastore,
e torna nelle case un pio rumore
di stoviglie e bicchieri
apparecchiati
al vino allegro e cantadas d’amore.
Che sia memoria o sogno,
al petto sale
una consolazione d’ogni male.
11 ottobre 2010
In volo
Azzurro sopra il cielo
e sotto
bianche le nubi vanno alla deriva.
Franta dal vento,
una finestra appare
sul mio pianeta.
Sono e non sono
come le nubi il mondo
ed io con loro.
4 novembre 2010
Malvenuto
Con un dolore acuto
sento bussare al petto
malvenuto
ospite della casa.
Altri ne son venuti
e loro accanto siede
nella buia anticamera
in attesa.
21 novembre 2010
Parole antiche
Parlano ancora al vento
vuote di verità
parole antiche:
fede, fiducia, fedeltà.
Tegole ormai sconnesse
logorate dal tempo
e da una pioggia
fitta di nubi.
Scivola incerto il passo
sul cammino
che chiamiamo destino.
22 novembre 2010
Dal fango
In principio era il fango,
terra ed acqua regalano la vita
che riproduce se stessa infinita.
Vita è la pianta, vita l’animale
e l’uomo, che nel fango è già immortale.
22 novembre 2010
Capricci di memoria
Come farfalle volano parole
che sai di avere udito
e posavano ieri al primo invito.
Sei vecchio e più non tornano da sole
sopra il fiore appassito.
2 dicembre 2010
Ma io sono un poeta
Ma io sono un poeta,
non mi perderò nel frammento
di una complessità governata
da meccaniche folli.
Attenderò il momento
che nel primo risveglio la coscienza
s’intrattiene col sogno
e dà alla luce
parole nuove.
Mobile è la coscienza come il mare
che arretrando abbandona sulla spiaggia
conchiglie vuote.
Presbite è la saggezza come il vecchio
che allontana lo sguardo a misurare
nella profondità del Tutto
l’incerta realtà delle cose.
16 dicembre 2010
Salmo
Sia benedetto chi porta la gioia
nell’eterna riserva della vita,
benedetto chi perde la partita
per la bellezza che strappa alla noia.
Benedetto chi perde l’occasione
di prodigarsi come lo zimbello
di un grande vecchio o di un grande fratello
per imbonire una popolazione.
Benedetto chi scioglie le catene
dona ai bimbi il sorriso ed alle donne
ma si nasconde dietro le colonne
di un grande tempio che non gli appartiene.
9 gennaio 2011
Torre d’avorio
Senti la noia del tempo che scorre,
la solitudine in cima alla torre,
false finestre nascondono il giorno,
guardi e non vedi quel che hai d’intorno.
Hai per compagni dei vecchi scaffali,
pensieri astratti, operette morali.
Fuori raccontano che c’è la vita,
vincere o perdere la tua partita.
Voglia di scendere giù per le scale
con la paura di farsi del male.
29 gennaio 2011
Libertà e Giustizia
(preghiera laica)
Rinnovato sia il cielo dalla terra.
Come dal bruco la farfalla vola,
liberi l’uomo il sogno e la parola
dall’antica miseria della guerra,
dall’ignoranza che ci ha fatto schiavi
di desideri vani e di paure,
incuranti di nobili avventure,
della natura predatori ignavi.
Il dominio si arrenda all’amicizia,
il potere si elevi nel servizio,
ognuno condivida il suo giudizio:
tutto per tutti, libertà e giustizia.
5 febbraio 2011
Milano, Palasharp
Domani
Adornata di sogni e di chimere
la notte va, commiserando il giorno
che l’insegue cercando il suo piacere.
“Fammi un favore, levati di torno”,
dice la notte, “non voglio vederti,
e se mi stai tra i piedi io non dormo”.
“Prova allora a sognare ad occhi aperti”,
risponde il giorno, “a un po’ di vita vera
rinuncio volentieri per averti”
Ed è così che cominciò la sera,
quando la gente pensa all’indomani
sognando il mondo che oggi non c’era.
25 aprile 2011
La mosca e la storia
La mosca ed io soltanto in quel momento
nella penombra della casa vuota,
fuori il sole e la gente, l’aria immota,
ecco che chiudo gli occhi e la risento:
C’è quel momento nella mia memoria:
il volo di una mosca a mezzogiorno
e silenzio assolato tutto intorno,
per me io penso che anche quello è storia.
Forse una mosca, forse era un moscone,
volava ora lontana, ora vicina
con me rinchiusa in una gran cucina
quella mosca, compagna di prigione.
11 giugno 2011
Canto d’estate
Viene l’estate a rompere l’incanto
di abitudini offerte al quotidiano
volger del tempo e della mente al tempo.
Dai campi assorti nella quiete estesa
prega il fruscio dell’erba e sulle piante
cantano le cicale eterno il canto
che nulla segue al nulla d’ogni cosa.
Al chiaro di una luna pensierosa
veglia la fiaba antica degli amori:
bisbigli, pianti, proposte di pace
che il sonno spegne prima che sia l’alba,
quando improvviso l’usignolo tace.
24 giugno 2011,
notte di San Giovanni
Semaforo giallo
Fluttuano le notizie nella nebbia
Di vicende annodate.
Lampeggia al crocevia dei pregiudizi
Un semaforo giallo.
27 settembre 2011
Un dono
Una bicicletta
mi han dato
bellissima,
con ruote di pietra.
Pedalo a fatica sul colle.
“E’ un dono – mi han detto – pazienta.
Vedrai, prima o poi
ruberanno anche questa”.
30 ottobre 2011
La nuvola
Passa ridendo il sole sulle case
in compagnia del vento
e dice a ognuna:
ecco per te il presente, sii felice.
Ma una nuvola già lo contraddice.
febbraio 2012
Campagna d’estate
Pace viene la sera
a ricordare
con provvidenza al cuore
il declino del giorno e della vita.
Si allunga l’ombra e abbraccia l’orizzonte
dei campi esausti,
tace la cicala
al concerto dei grilli
e di lontano
par di sentire ancora ricantare
una canzone antica.
21 luglio 2012
Casale del Pino
Come risacca il vento tra le foglie
tremolanti di pioppo nel giardino
di un antico casale.
Chissà se tu, bambino,
ricorderai negli anni questa estate
di giochi, pianti e scoppi di risate,
l’eterna litania delle cicale.
Argentario, agosto 2012
Fuor d’acqua
Fuor d’acqua un pesce nuotava nel sole
dal suo manto di squame riflettendo
bagliori azzurri.
“Che bello” gli gridavano i bambini.
“Non è la tua natura”, disse il cielo
e gli mandò una nube che lo avvolse
di gocce d’acqua
per trasportarlo in volo fino al mare.
23 settembre 2012
E liberaci dal bene
Mediocrità che domini sul mondo
libera tutti dal pensiero puro
perché il tuo giogo ci sia meno duro
e il ragionare sia meno profondo.
Salva la vita dalle sue utopie,
bombardaci di spot pubblicitari,
fa’ che viviamo, docili somari,
allegri e sciocchi come vecchie zie.
13 maggio 2013
Sogno
Bianca di luce che ti affacci luna
sulla montagna blu della mia vita
sognata eppure vera per incanto,
non sapevo di amarti così tanto.
Ora lo so, mentre ti vengo incontro
illuminato dalla tua bellezza
sognata eppure vera tenerezza.
25 maggio 2013
Parole altre
Ma sono mie davvero le parole
che ho regalato al mondo fino ad ora
il mio nome confuso in mezzo a loro?
Come la voce di chi canta in coro
della musica d’altri si colora
così la penna mia si presta a loro
e scrive quello che pur’essa ignora.
9 giugno 2013
Profumo di sogno
Un profumo di sogno nella notte
che il risveglio dimentica nel giorno
nello stupore delle cose intorno
come quel volto alieno nello specchio
del giovane che adesso pare vecchio.
L’aldilà della vita è forse questo.
16 giugno 2013
Maledetta la notte
Maledetta la notte e il suo fardello
di dolenti tributi alla vecchiaia
e le veglie estenuanti finché appaia
il giorno a dare il cambio al suo rovello
28 giugno 2013
Come la foglia
Resiste invano l’uomo al suo destino
di obbedienza al futuro,
né sa quale orizzonte
è dietro al muro.
Come la foglia secca che si lava
alla pioggia d’autunno
cadrà nel fango a generare
ignara
nuove forme di vita.
21 ottobre 2013
Babele in una stanza
Io non ascolto,
lascio
che il silenzio si opponga
della mente
al frastuono di voci
che aggredisce l’udito
e lo ferisce
di parole sconnesse.
Babele in una stanza.
Io non ascolto,
fingo.
Guardo i volti che ho intorno
accennando un sorriso
e poi saluto.
22 novembre 2013
Alpinista
Sono i ricordi come tanti chiodi
che l’alpinista pianta nel salire
fino alla vetta della sua montagna
dove posa lo sguardo sulle cose,
il cammino compiuto e la bellezza
breve del mondo.
Lo sosterranno poi nella discesa,
di balzo in balzo, della sua vecchiaia.
Ora soltanto
riconosce la vita e le appartiene.
Inciso sulla roccia
il suo passaggio resterà per sempre.
7 dicembre 2013.
La casa del silenzio
La casa del silenzio
è la cima di un monte senza strade
dove il sole riposa nella notte
e mai nessuno ne disturba il sonno.
Solo al mattino
da quel silenzio nasce la parola
che il vento dello spirito diffonde
alla natura intorno
al fruscio delle piante
al mormorio delle acque
al verso degli uccelli
e giù alla valle
che la parola spegne nel rumore.
16 dicembre 2013
Poeti
In campagna li chiamano poeti,
l’ispirazione viene dal buon vino,
cantano versi tristi oppure lieti,
se c’è l’applauso fanno un bell’inchino.
Io non sono un poeta contadino,
non c’è chi applaude, neppure l’inchino.
Le mie rime le invento ogni mattina
prima di alzarmi per la pisciatina.
29 dicembre 2013
Dal treno
Al monotono ritmo dei binari
si dilegua una vista
di fugaci apparenze.
Ricamate di nebbia mattutina
sfumano nel passato le colline:
sono e non sono,
sono e non sono….
Fuori passa l’inverno. Qui sul treno
timido il sole m’accarezza il viso.
Firenze-Roma, 2 gennaio 2014
Parole sulla sabbia
Quante parole scritte sulla sabbia
e poi sconfitte
dallo schiaffo insolente della risacca.
Indifferente l’onda le condanna
a perpetua ignoranza
e più elevata incide nella roccia
la verità del mondo.
24 marzo 2014
Gioventù cattolica
Gioventù, ch’è sì vano ricordare
fragile sogno di tempi più lieti,
l’avvenire promesso ad aspettare,
non ti rimpiango in questi giorni quieti
che la vita mi dà di ripensare
vaghe certezze ed assurdi divieti,
(quella croce che c’era da portare).
La vita vera è questa, senza veti,
soltanto amore da prendere e dare.
22 aprile 2014
Le pecore e il pastore
(nel giorno della canonizzazione dei Papi)
Ma non è forse questa
Una storia di greggi e di pastori
di miracoli e riti generati
nel corso dei millenni
dall’anima profonda della specie?
In principio era il verbo
ossia la voce
che legava le pecore al pastore.
Fu quando riconobbero il dolore
che i belati divennero preghiere
e le coscienze chiesero prodigi
che guarissero i mali della sorte
e gli incubi di morte.
Misericordia, il nome del pastore.
E la colpa fu sciolta dall’errore
dal dolore la pena.
Finché in cielo si aprirono le porte
e nel seno di Abramo perdonati
gioirono i beati.
27 aprile 2014
Rondò
Festeggia con me questo ponte
sospeso sul niente
che insieme chiamiamo la vita.
La vita goduta e sofferta
ma l’unica certa,
che appare e scompare, infinita.
Feconda la pioggia ci bagna,
il pianto accompagna
le storie più tristi e più belle.
Del sole si accende la luna,
nel cielo che imbruna
con noi danzeranno le stelle.
16 giugno 2014
Zen
Come la nebbia avvolge la collina
risale la memoria del passato.
Cammino nel sentiero illuminato
d’ogni passaggio non vedo la fine.
Amiata, 13 agosto 2014
La predica degli uccelli
Che vuoi da noi, passante sconosciuto
che vuoi rubarci in cambio del tuo pane?
l’amore no, non lo possiamo dare
la fame, solo questa a noi ci avanza
e libertà, che a quella si accompagna.
Ma tu se vuoi puoi guardarci volare…
Roma, Castel Sant’Angelo, novembre 2014
Matteo 3,9
A voi credenti
Io, figlio di Abramo
nato nell’evangelo
dalle pietre
riconosco nell’essere
la vita
e nella morte
il nulla
e così sia.
5 febbraio 2015
Romani per caso
Sei mai venuto a Roma in primavera,
quando la dea concede le sue grazie
alle folle scomposte di gitanti,
romani improvvisati?
Un sorriso alla foto d’ordinanza,
la debolezza umana di un ricordo,
e si ritorna a bordo.
Un concerto di suoni e di colori
li accompagna nei vicoli affollati
di Trastevere in festa.
Biondo di sole il Tevere saluta
e benedice tutti con la sconcia
risata dei gabbiani.
Esplode nei mercati vaticani
la povera abbondanza dei migranti
sciorinata ai passanti.
Alla grande bellezza contraffatta
si affaccia il papa buono
invocando perdono.
4 maggio 2015
Il pelo nell’occhio
Il pelo nell’occhio degli altri
non vedo e neppure nel mio.
La vita ci rende più scaltri:
la trave è nell’occhio di Dio.
La trave è nell’occhio del mondo
che è fatto di bene e di male.
C’è chi ama il pensiero profondo,
chi gode del superficiale.
Ma è solo questione di stile.
Un giorno, finita la festa,
al saggio come all’incivile
la trave cadrà sulla testa.
Agriturismo Antee, 7 agosto 2015
Ferragosto low-cost
Agosto
mi sposto
mi trovo un bel posto
purché a basso costo,
un letto e un buon pasto,
ragù e fritto misto
caffè e “tenga il resto”.
Marina di Vasto
“Al riposo del giusto”,
Ferragosto 2015
Origami
Ma sono altri a parlare
di nuvole rosa e d’argento
o a fare del silenzio un monumento
di personale intransigenza
verso il mondo volgare.
Non io
che veglio nella notte a ripiegare
complicati origami
per un tenero abbraccio del domani.
20 agosto 2015
Ai miei nipotini
Occhi di bimbo lucidi di pianto
ma poi ridenti di nuova allegria
fate posto anche a me nel vostro incanto
voglio cambiar con voi l’anima mia,
con voi di nuovo aver lo sguardo assorto
nel mistero profondo delle cose,
nelle domande cercherò confronto
ma le risposte troverò noiose.
Vorrei da voi riavere quel sorriso
che risale diretto su dal cuore
e sboccia poi sul volto all’improvviso
come tra l’erba i petali di un fiore.
27 settembre 2015
La torre e il pozzo
Signore della torre è la ragione
ma dal fondo del pozzo
risalgono talvolta in superficie
le fiabe dell’infanzia
e inaspettate dicono la loro.
8 novembre 2015
Party
Voci senza parole
tradiscono il silenzio e la mia mente
discorrendo di tutto ma di niente.
Navigo tra la gente
con un bicchiere in mano
alla ricerca di un incontro umano.
Finalmente un divano.
novembre 2015
Giubileo laico
Chi ha trovato la strada più non teme
di apparire ridicolo alla gente.
Il giudizio degli altri non lo preme.
Ragione avrà tra noi chi è più paziente,
con umiltà sfidando il pregiudizio
che tutto crede e non impara niente.
Chi sfoggia la virtù nasconde il vizio,
chi dice il vero non è mai sicuro,
chi dice fine non è che all’inizio.
La mente aperta abbatterà ogni muro,
la mente chiusa lo farà rialzare.
Il mondo aiuterà chi ha un cuore puro.
Lo salverà chi lo vorrà anche amare.
Natale 2015
Introito
Davanti all’altare del nulla
starò col mio essere vivo.
Di fronte al mistero del niente
depongo la mente,
fardello di senso e memoria,
di sogno e di storia
vissuta nel tempo del mito.
E questo è l’invito:
chi crede si prenda il mio lutto,
io vivo in eterno nel tutto.
Il corpo fa l’ultimo giro,
ispiro ed espiro..
inspiro ed espiro..
22 aprile 2016
Un tempo nuovo
Altrove è la salvezza che cercate
mosche impazzite che seguite invano
l’inganno di una falsa trasparenza,
mortificate la vostra impazienza,
la via d’uscita è dove soffia il vento
di un tempo nuovo e chiama da lontano,
la via d’uscita è andare controvento.
16 ottobre 2016
Migranti
Guardateli negli occhi, immaginate
lo sguardo fisso all’orizzonte, in cerca
di un approdo ospitale.
Allo stremo di forze consumate
nella fuga infinita dalla morte.
Maledetta la sorte
che li ha portati in una terra ostile
dove hanno posto l’ultima speranza.
Il mare li ha salvati, voi che fate?
30 ottobre 2016
Un’altra vita
un’altra vita c’è
che alla notte accompagna
i suoi fantasmi
e dilegua al mattino
restituendo alla mente
l’umanità del dubbio
e i suoi perché.
5 febbraio 2017
Cerco pace col mondo
Cerco pace col mondo, l’armonia
di uno sguardo incrociato tra la folla,
oltre il muro dei volti sconosciuti,
reticolato dell’indifferenza,
di paura, prudenza
e all’improvviso
incontrare un sorriso.
15 febbraio 2017
Pigro risveglio
Canta il silenzio all’alba.
In un pigro risveglio
scivolo ad occhi chiusi
nell’onda dei ricordi.
Naviga la memoria
tra gli scogli
delle storie vissute
questa e quella incrociando
alla deriva
finché torna la nebbia
che gelosa
le riavvolge nel sogno.
30 marzo 2017
E la mia pasqua è questa
Nel giardino risorgono le foglie
a sorprendere i rami più invecchiati
e la mia pasqua è questa.
Se è destino
che siano i sogni a rompere la vita
come bocci sul ramo
e non la vita a rompere quei sogni.
Ma da sempre la Pasqua è in primavera.
Come un panno lavato
metto anch’io la mia vita ad asciugare
al sole e al vento
per usarla di nuovo.
17 aprile 2017, Pasqua
Elogio del divenire
La verità non c’è
e quando c’è puoi già dire che è falsa.
Vera è l’imprecisione della freccia
che dirige al bersaglio
di poco deviando dalla sorte
di un cammino d’amore.
E dio non c’è, ma forse la creazione.
L’innocenza creativa del risveglio
che l’immagine piega,
quasi metallo fuso, alla sorpresa
musicale del verso.
Il gioco delle nuvole cangianti
contro il sole
in un cielo di aprile.
O il vento sbarazzino
che scompiglia le forme
e rovistando va la spazzatura
tra i cassonetti.
Errori del destino
che danno alla natura il divenire
e bellezza alla vita.
30 aprile 2017
Poesia di Delft
Così prezioso il sole in prima estate,
oro nell’acqua verde dei canali,
brusio di voci e battere di ali,
guizzi di biciclette molto usate.
Nel barocco educato delle piazze
ride la sobrietà del tempo antico
burbero e dolce come un padre amico,
ma seducente come le ragazze
che sorpassano in fretta il mio cammino
mentre il pensiero inutilmente resta
incantato al mistero di una testa
con un turbante azzurro e un orecchino.
1 giugno 2017
In attesa dell’alba
Guardo come con me
invecchiano le cose,
avvolgersi sul mondo
il verme biondo delle novità
che divorano insieme
passato ed avvenire
nell’incerto apparire
di nuova umanità.
Rivivo l’uomo antico
inquieto ad un tramonto,
trepido nell’attesa
dell’alba che verrà.
17 maggio 2017
Rughe
Le rughe sul mio sul tuo viso
sono il nostro romanzo d’amore
segnato nel volto e nella mente
inevitabilmente
dall’invidia del tempo per la vita.
Lo sai anche tu, cara amica,
che amare è una dolce fatica.
Ma, credimi, basta un sorriso
per ringiovanire il tuo viso.
E come in autunno
le foglie si arrendono al vento
verrà quel momento
che noi accoglieremo la sorte.
Soltanto chi ha camuffato la vita
nasconde la morte
20 settembre 2017
Accidia
Non so come fare,
ma basta che dica:
per togliere il ragno dal buco
mi rivolgerò ad un amico
per subito dopo pensare
a quanta fatica mi toccherà fare
per farmelo amico.
ottobre 2017
Il futuro dei vecchi
Lo so che vado ormai per una strada
che finirà nel nulla e ad ogni curva
un eguale paesaggio ripropone.
La vecchiaia va presa con le buone
e amico io sorrido con me stesso.
Il futuro dei vecchi è sempre adesso.
24 novembre 2017
Intimità
Non come una carezza
leggo il tuo volto stretto fra le mani
guardandoti negli occhi
nell’attesa
che il passato si sciolga nel sorriso
del primo amore.
30 novembre 2017
Il canto della merla
Bianco gelo di morte
avvolge il mondo
e noi ne siamo lieti.
Dei fanciulli la festa
tinge di sangue i volti
e d’allegria.
Magie di voci
riempiono il silenzio
di una limpida attesa.
Perché la neve è sogno
e non dolore?
La vita mai non muore.
31 gennaio 2018
Presente remoto
Liquidamente vado alla deriva
di memorie disciolte
in un lago di sogni.
Quieto il respiro
mi accompagna amico
nel presente remoto.
Affondo la mia testa
nel cuscino
e ritorno bambino.
8 febbraio 2018
Quartiere latino
Vecchia Parigi mi piacevi tanto,
le finestre sui tetti e le stradine
profumate di spezie e di croissant,
echi di voci e prove di bel canto,
le primizie di frutta e le vetrine
degli antiquari accanto a Gallimard.
Tornate ancora un poco per incanto
ad ammonire giudiziosamente
il traffico insolente dei boulevard
e vezzeggiare un po’ ironicamente
la nostalgia del bel tempo passato
che oggi mi piace, allora chissà.
19 febbraio 2018
Notturno
La notte,
che non conosce tempo
né memoria
si allunga
nella febbre dei ricordi
di una dubbia certezza,
trascorsa invano
a fabbricare sogni
e felici illusioni.
Altro non c’è
che il misterioso dono
della bellezza.
30 marzo 2018
Vince chi può
Forse non c’è
quel che sognasti invano
l’amicizia composta dei fratelli
uniti ed abbracciati
a un destino comune.
Ora non c’è
che il flebile respiro
del condannato
che invoca dal potente il suo diritto.
Oppure
la sguaiata rivolta del perdente
incatenato a un odio
senza risorsa alcuna di vittoria.
Vince chi può, ignorando
che all’alba di domani
verrà sconfitto.
Volontà di potenza
(e onnipotenza)
destinata alla croce.
Se mai sarà la pace
sarà dono per tutti
o per nessuno.
8 aprile 2018
Sogno e tradizione
Amico mio cuscino
che accarezzi i miei sogni di bambino
oppure vecchio, non c’è differenza
per te al naufragio della mia coscienza
tra gli scogli del tempo che ho vissuto
nel luogo sconosciuto
che è tra sera e mattino.
Solo con te vicino
vorrei ancora restare
a poltrire e sognare
ma pare tradizione
delle brave persone
ogni giorno feriale
mettersi in posizione verticale.
11 maggio 2018
Non dite libertà, ma liberate
Non datemi pozioni già scadute
con l’amaro sapore della noia
vissuta e quella ancora ad aspettarmi.
Intorno
vele ammainate dall’indifferenza
negano ancora il vento e l’evidenza.
Non fate più ascoltare
parole ormai sfiorite
sui rami secchi di un pensiero antico.
Fate la verità delle parole
per cui vale la pena di lottare.
Non dite libertà, ma liberate,
non uguaglianza, ma più uguali siate
e fratelli, dovunque vi trovate.
19 luglio 2018
GAFAM*
Siamo in un mondo figlio del denaro,
algoritmo di attese e delusioni
di pensieri veloci e di passioni,
in pancia a un matematico somaro.
Ingoia le domande, le risposte
saranno quelle affidate al mercato,
buone per tutti, compreso lo Stato.
La vita scorre in un tempo d’avvento.
Nessuno sa se mai fischierà il vento.
*Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft.
4 novembre 2018
Policità
Smorfie di propaganda
invadono gli schermi,
seducono le folle
al buon mercato.
In coda fra le quinte
visi truccati come le parole
ammiccano in attesa
di applausi pre impostati.
Il comico di turno
ripropone
al pubblico sghignazzo
battute trasversali.
Democrazia circense
e avvisi commerciali.
Acrobazie dialettiche
su novità passate
di ospiti stuzzicati
dal “bravo conduttore”.
14 novembre 2018
Vipassana (2)
Pratica secolare
per non vivere a caso.
Andare con la mente
al respiro del naso
e meditare
se consapevolmente
a causa di un prurito
ti verrà di di grattare
con un dito
tu invece dolcemente,
esaminato il caso,
riporterai la mente
sul tuo naso.
29 novembre 2018
Rivolta
Rovesciano le strade
in un tumulto
di disperati appelli alla ragione.
Invocano saggezze
nei secoli bandite,
promesse poi tradite
dal potere dei pochi.
Scandaloso buonsenso
alla deriva.
Un condottiero coi suoi tristi giochi
non baderà a che il mondo sopravviva.
11 dicembre 2018
I pini di Roma
Ma nell’azzurro gelido dicembre
sta la maestà dei pini contro il sole,
liberando lo sguardo
dall’osceno paesaggio delle strade.
19 dicembre 2018