Servono soldi

di Massimo Marnetto

La finanziaria sarà l’ago su cui sbatterà la bolla del consenso della Meloni. Servono soldi freschi per far funzionare il Paese, ma l’occhio strizzato agli evasori tiene il livello delle riscossioni basso, rispetto alla massa da recuperare. Così, se il fisco non raccoglie risorse come dovrebbe, la soluzione tossica è la solita: ricorrere al debito pubblico. Un macigno arrivato a pesare 2.843 miliardi. Ma nella UE ritorna il patto di stabilità (sospeso per il Covid), che invece prevede la riduzione del debito nazionale. 

I ministri competenti mettono le mani avanti, dicendo che tutto – ovvero le promesse elettorali – non si potrà fare (Giorgetti); che l’Europa dovrebbe essere più comprensiva (Fitto). La Meloni non sembra molto ferrata in materia. Altrimenti saprebbe che più uno Stato accumula debito, più cede sovranità, diventando dipendente da chi glielo compra. Ci vorrebbe del patriottismo per tosare i furbi, ma di quello vero.


  • Usa ed Europa non più al centro del mondo
    Usa ed Europa non più al centro del mondo.Il mondo nuovo su cui pochi oggi capiscono qualcosa, mentre due voti a distanza di migliaia di chilometri da Bratislava a Washington segnano il futuro della guerra in Ucraina. Dopo G7, G20, Brics, Onu, la politica dei blocchi cambia ancora, prova ad analizzate Avvenire, preoccupato. Usa ed Europa sempre più sgraditi, mentre la Russia, nonostante la guerra, resta forte. E la Cina è pronta ad abbandonare il soft power armandosi rapidamente. E gli emergenti premono, il segnale ultimo.
  • Sintonia
    Nel Sinodo, la Chiesa Cattolica si interroga sulla propria sintonia con la storia. I temi (dubia) toccano il sacerdozio femminile, il rapporto con divorziati, minoranze sessuali e la ferita sempre aperta degli abusi sessuali del clero. Riuscirà Francesco ad aggiornare la dottrina, superando l’ostruzionismo della frangia fondamentalista che vede in ogni aggiornamento teologico un’eresia?
  • Un giudice a Catania
    Dall ‘Avvenire di oggi: “Giorgia Meloni interviene con durezza sulla recente sentenza del tribunale di Catania che ha “liberato” quattro migranti sbarcati a Lampedusa e trasferiti nel centro di Pozzallo: «Siamo di fronte a una pressione migratoria senza precedenti – scrive sui social la premier in prima mattinata -. Il governo italiano lavora ogni giorno per fronteggiare questa situazione e contrastare l’immigrazione illegale di massa».
  • Ci risiamo
    Non so quanto la prospettiva di un governo tecnico sia d’attualità, vista la maggioranza ancora solida che sorregge il governo Meloni. Ciò premesso, la penso anch’io come Gilioli – ieri caporedattore di Espresso-repubblica e oggi direttore di Radio popolare. Basta con questa storia del governo tecnico, che viene annunciato ma in realtà suggerito dai “giornaloni”. Come ogni volta che un governo, di destra o di sinistra, poco importa, non fa fino in fondo il suo dovere di obbedire in tutto e per tutto alle direttive dell’establishment.
  • Assemblea!
    Sbaglia l’amico Massimo Marnetto a presentarlo come una creatura di Michele Santoro, che ha indubbiamente il merito di avere messo la sua popolarità e abilità comunicativa al servizio di obbiettivi indicati da tempo da Raniero La Valle, Luigi Ferrajoli e “Costituente Terra”. E a darne atto a quest’ultimo era stato proprio lo stesso Santoro intervistato due giorni prima dalla Gruber a “Otto e mezzo”.
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