Zelensky: «Ucraina pronta per la controffensiva»
da Remocontro
L’Ucraina è pronta a lanciare la sua attesa controffensiva: lo ha affermato il presidente Zelensky in un’intervista al Wall Street Journal. «Crediamo fermamente che avremo successo», ha commentato il leader ucraino da Odessa. Zelensky ha riconosciuto la superiorità aerea russa e la mancanza di protezione da questa minaccia: «Significa che un gran numero di soldati morirà nell’operazione».
«Ad essere onesti, può andare in vari modi, completamente diversi. Ma la faremo e siamo pronti».

Pronti alla controffensiva
Zelensky al Wall Street Journal: «Pronti per la controffensiva, avremo successo».L’Ucraina è pronta a lanciare la tanto attesa controffensiva per riconquistare i territori occupati dalla Russia, ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky in un’intervista pubblicata sabato sul Wall Street Journal. «Crediamo fermamente che avremo successo – ha detto il presidente ucraino -. Non so quanto tempo ci vorrà. Onestamente, può prendere molte strade diverse. Ma lo faremo e siamo pronti». Zelensky il mese scorso aveva dichiarato di aspettare l’arrivo di ulteriori veicoli corazzati occidentali prima di lanciare la controffensiva.
Nella Nato, ma dopo la guerra
Sempre al Wall Street Journal, il presidente ucraino ha dichiarato che alcuni Paesi della Nato avrebbero paura della Russia da non volere l’Ucraina nell’alleanza, facendo finta di dimenticare che lo Statuto dell’Alleanza atlantica vieta esplicitamente l’adesione di Paesi in guerra. «Se non saremo riconosciuti o se non ci saranno segnali al vertice di Vilnius, non penso abbia senso per l’Ucraina partecipare al summit». «Non vogliamo diventare membri della Nato durante la guerra. Ora è tardi. Saremmo dovuti diventare parte dell’alleanza 15 anni fa. Siamo consapevoli che non faremo parte della Nato o di altre alleanze di sicurezza durante questa guerra».
Prima il Donbass
La Russia controlla ampie porzioni di territorio ucraino nell’est, nel sud e nel sud-est. Un lungo periodo di tempo asciutto in alcune parti dell’Ucraina ha alimentato l’attesa che la controffensiva possa essere imminente. Nelle ultime settimane, l’Ucraina ha aumentato i suoi attacchi contro i depositi di munizioni russi e le rotte logistiche. Sabato, l’esercito ucraino ha riferito in un rapporto quotidiano che Mariinka, nella regione di Donetsk a est, era al centro dei combattimenti. Le forze ucraine avrebbero respinto tutti e 14 gli attacchi delle truppe russe, secondo il rapporto.
Attacchi missilistici russi senza precedenti
Il viceministro della Difesa ucraino, Volodymyr Havrylov, in un’intervista a Reuter sostiene che l’obiettivo principale della Russia è quello di fermare la controffensiva ucraina e colpire i centri decisionali con l’uso massiccio di missili balistici da parte della Russia, ma i sistemi di difesa aerea dell’Ucraina hanno dimostrato di essere efficaci al 90% contro gli attacchi russi. «È stata una grande sorpresa per Mosca scoprire che l’efficacia dei loro missili balistici è quasi nulla contro i moderni sistemi di difesa aerea forniti dai partner ucraini».
Il generale americano Petraeus
Il generale americano in pensione David Petraeus, parlando alla Bbc, sostiene che l’Ucraina, nonostante la controffensiva, non riuscirà a riprendersi la Crimea: «Tendo a pensare che gli ucraini limiteranno la capacità dei russi di rifornire la Crimea, lungo la costa sud-est, taglieranno quella linea di comunicazione e inizieranno anche il processo di isolamento della Crimea», ma alla domanda diretta sulla possibilità che Kiev possa riprendere la Crimea ha risposto: «Non in questa controffensiva. no». Patraeus ha aggiunto tuttavia che «se (gli ucraini) riescono ad arrivare al punto di iniziare a isolare la Crimea, penso che ciò cambi le dinamiche in modo molto, molto sostanziale».
Putin sempre al potere per l’ex capo della Cia
Secondo l’ex capo della Cia, inoltre, «Putin potrebbe resistere al potere anche una volta che la guerra con l’Ucraina sarà finita. Ha ancora il controllo totale», ha detto. «Certamente, ci sono alcune critiche al ministero della difesa, al ministro della difesa Shoigu, al capo di stato maggiore Gerasimov e così via, questo è ammissibile. Ma nessuno critica Putin», ha sottolineato Petraeus, «Penso che probabilmente si aggrapperà a quel potere. Ciò a cui dobbiamo prestare attenzione però sono indicazioni che l’inimmaginabile possa improvvisamente accadere, ovvero il rovesciamento di Putin».
Medvedev, nessun ritorno all’Europa
«Nessun ritorno al passato prebellico», scrive il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, sul suo canale Telegram, e riporta la Tass. «Posso dire con certezza che per loro non ci sarà alcun ritorno al `luminoso´ passato europeo. E non solo perché non ci amano e non ci aspettano lì. La Russia è un Paese completamente diverso rispetto al periodo prebellico. Leader, partiti e governi vanno e vengono, mentre la memoria e i valori, cementati con il sangue, rimangono per molto tempo. Non saranno cambiati, né tantomeno distrutti, da nessun nuovo leader, qualunque sia la forza politica che rappresenta», ha scritto Medvedev.
Serbia, Ucraina e Kosovo
Il presidente serbo Aleksandar Vucic durante una breve conversazione con il presidente ucraino Zelensky, al vertice della Comunità politica europea a Chisinau la scorsa settimana. Vucic ha sottolineato che la posizione di Belgrado rimane invariata, ossia non desidera imporre sanzioni a Mosca. Vucic lo ha spiegato in un’intervista alla rete televisiva serba Prva Tv, come riportato da Tass, rispondendo alle critiche in Serbia per aver stretto la mano a Zelensky.
Ha commentato: «Volete che io non stringa la mano al presidente di un grande Paese che non riconosce il Kosovo e che non ha fatto nulla di male alla Serbia? Non siamo mai stati nemici dell’Ucraina e non lo siamo oggi».
Violenza sulle donne. Il problema riguarda solo gli uomini?

di Giovanni Lamagna
Nella rubrica che tiene quotidianamente sul “Corriere della Sera”, quella del 2 giugno 2023, Massimo Gramellini così scrive:
“La procuratrice della Repubblica Letizia Mannella esorta le donne a non recarsi all’ultimo appuntamento con il maschio violento. Saggia precauzione, ma più che sul comportamento delle vittime vorrei accendere l’attenzione su quello dei carnefici.
Giulia Tramontano era perfettamente consapevole di quanto balordo fosse Alessandro Impagnatiello: ne aveva scoperto la doppia vita, al punto da accettare un incontro con l’altra ragazza a cui aveva ingarbugliato l’esistenza. Le due donne rimaste incinte dello stesso uomo si erano date appuntamento al bar dove Impagnatiello lavorava.
Il loro colloquio rappresenta una sorta di manifesto: mentre Giulia e l’altra ragazza parlavano, e parlando acquisivano ancora più coscienza della situazione, era colui che le aveva ingannate a rifiutare il confronto e a scappare dal locale per prepararsi a spezzare sul nascere quel patto di solidarietà femminile, assassinando una delle due «alleate» che ostacolavano il libero dipanarsi del suo egoismo.
È verità mai abbastanza ribadita che la violenza sulle donne è un problema che riguarda anzitutto gli uomini. Quelli che crescono con una concezione distorta dell’amore, visto come possesso degli altri, anziché come cessione di sé. Se i genitori riuscissero a insegnare almeno questo ai figli maschi, darebbero un rinnovato senso al loro ruolo di educatori. Impresa molto difficile perché l’educazione sentimentale non si trasmette con i libri e tantomeno con le prediche. Funziona solo con l’esempio.”
Il problema riguarda anzitutto gli uomini ma anche le donne
Capisco quello che dice Gramellini e lo condivido in buona parte, ma non condivido del tutto il suo pensiero e l’analisi che vi sottende. A mio sommesso avviso, (lo dico, con la voce flebile e con la coda in mezzo alle gambe, che dovremmo avere sempre noi maschi, quando parliamo di questi argomenti) il problema sicuramente “riguarda anzitutto gli uomini”, ma non riguarda SOLO gli uomini, riguarda ANCHE le donne.
Se, infatti, alcune donne, ancora oggi, si fanno abbindolare da uomini simili, vuol dire che hanno un problema pure loro: questo se vogliamo chiamare le cose col loro nome. L’assassino di cui stiamo parlando (come tutti i maschi che compiono femminicidi) è indubbiamente un “mostro”, ma i mostri non sono del tutto altro da noi, come i pazzi non sono del tutto altro da noi; questo ci ha insegnato Basaglia.
i mostri anche dentro ognuno di noi
I mostri stanno anche dentro ognuno di noi; quindi i mostri stanno anche dentro le povere donne che evidentemente se li vanno a cercare anche fuori di loro; non sembri oltraggioso tale giudizio, anche se mi rendo conto che di primo acchito può sembrare tale.
Non si spiegano altrimenti l’infatuazione che le prende di fronte a certi uomini e l’accondiscendenza con cui soggiacciono alle loro angherie, a volte per moltissimo tempo, prima di finire come finiscono.
Ovviamente qui non intendo minimamente assolvere il maschio assassino e quasi rivoltare le responsabilità; anche se (come sempre) prima di emettere condanne sarebbe importante cercare di capire e analizzare.
Sto solo dicendo che (come da più di un secolo ha scoperto e dimostrato la psicoanalisi) c’è un filo di complicità che lega sempre vittima e carnefice. Per cui bisogna curare (e in maniera possibilmente preventiva, anche se mi rendo conto la cosa non è semplice) sia la vittima che il carnefice.
Caro Massimo…

di Lello Arena
Caro Massimo,
Il 19 Febbraio scorso abbiamo tutti festeggiato quelli che sarebbero stati i tuoi 70 anni ma invece poi ogni volta il 4 Giugno sopraggiunge, inesorabile, a ricordarci che gli anni li compiono i vivi e che sono già ben 29 quelli nei quali siamo stati costretti ad andare avanti senza un tuo nuovo film. Senza la tua ultima formidabile invenzione comica, senza il sollievo della tua arte, della tua amicizia e della tua presenza tra di noi.
Il più bravo di tutti
Malgrado ciò, pure questa volta, sei riuscito a dimostrare, senza dubbio alcuno, che sei il più bravo di tutti noi e che, a mettersi in gara con te, non c’è partita per nessuno. Come di certo saprai siamo Campioni d’Italia e oggi ci mettiamo finalmente sulla maglia il nostro terzo scudetto. Ed è giusto che ogni artista napoletano abbia voluto legittimamente considerare questo scudetto un pò suo e celebrarlo adeguatamente.
Palchi in piazza, trasmissioni televisive, spettacoli fatti apposta per questa occasione, dichiarazioni, interviste, fotografie e chi più ne ha più ne metta. Pure io, non ti nascondo, un secondo dopo la fine di Napoli – Udinese stavo in diretta su una rete importantissima in mezzo alla festa di popolo che, nel frattempo era partita, immediata e appassionata, a Piazza del Plebiscito.
Ricomincio da tre
E tu? Con due titoli di film e un’intervista che, definire profetica, degna di uno sciamano, di uno stregone, è solo una banalità ci hai stracciato a tutti quanti. La tua bella faccia sorridente, in ogni via di Napoli, in ogni vicolo, su ogni bandiera, stendardo, striscione, maglietta, sciarpa, cappello . . .Ovunque , spontaneamente, a furore di popolo, una sola , unica voce : Ricomincio da tre.
Le immagini di tu che balli a braccetto con Maradona mentre festeggi l’altro scudetto, la nostra partita con il suo calcio d’inizio, riproposti in continuazione, da ogni network, da ogni televisione, da ogni social e da centinaia e centinaia di persone, ci hanno permesso di sentirti con noi, come non mai, in un momento di grande gioia di questa città.
Sei riuscito anche a far coincidere la data della festa per lo scudetto con quella che ogni anno ci rattrista non poco.
Insomma sei riuscito a fare più tu, malgrado la tua assenza, che qualsiasi altro artista partenopeo vivente. E, non so come, sei riuscito anche a far coincidere la data della festa per lo scudetto con quella che ogni anno ci rattrista non poco. Come a volerci, almeno quest’anno, distrarre da una tristezza, da un dolore che, hai voglia a fare, hai voglia a dire, caro Massimo, non se ne vanno.
Insomma, hai saputo fare un altro capolavoro.
Come sempre !
Ti abbraccio forte !
E, se ti è possibile in qualche modo, abbracciami un poco pure tu !
Lello
- Migranti: dall’emergenza alla gestione”Vuoi venire in Europa senza venderti tutto per pagare i trafficanti e rischiare la vita? C’è un modo legale per farlo: formazione europea gratuita in patria, esperienze stagionali in un paese UE, trasformazione dei soggiorni temporanei in permanenti. Contatta l’Agenzia Europea per l’Ingresso Legale.”
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- Ci pensa Giorgiadi Massimo Marnetto Lampedusa: finta la scena (campo profughi ripulito per l’occasione); finto l’impegno europeo (redistribuzione su base volontaria, cioè briciole); finte le soluzioni nazionali proposte (più carcere, meno integrazione); vera invece l’esasperazione degli isolani che denunciano la truffa mediatica. Ma Lei tira dritto. Se la linea ‘’ci pensa Giorgia’’ si afferma, presto vedremo la … Leggi tutto