Reader’s – 25 aprile 2023

Rassegna web di nandocan magazine

78 anni dalla Liberazione e ancora rigurgiti di fascismo

Decine di iniziative per festeggiare il 25 aprile nei luoghi simbolo della Resistenza. Mattarella: tenere viva la memoria. La premier non ha annunciato altri appuntamenti oltre a quello istituzionale. La Russa volerà a Praga. L’Anpi: «il Governo e la Meloni si dissocino dal Ventennio»
PASSATO E PRESENTE, di Luciana Castellina
«Vero che il fascismo di Giorgia Meloni non coincide con quello di Benito Mussolini (diversamente da quello di alcuni suoi ministri o sodali), e però per quanto si controlli, poi le sfugge la verità: che anche lei una riflessione critica su quel ventennio non l’ha mai neppure tentata».

‘Tenere viva la memoria della Liberazione’

«Bisogna tenere viva la memoria delle atrocità nazi-fasciste ma soprattutto non dimenticare quanti lottarono e permisero la liberazione dell’Italia dall’oppressione nazi-fascista». Il presidente Matterella alla vigilia. Ragionamento semplice e chiaro. Salvo per chi non stia ancora oggi idealmente dalla parte dei nazi fascisti che contro quella lotta partigiana lottarono con ferocia.

L’Associazione Partigiani

«Siamo in una situazione surreale dove il presidente del Senato ha detto quello che ha detto prima su via Rasella e poi sulla Costituzione, a questo si aggiungono le non dichiarazioni sul fascismo della premier Giorgia Meloni da quando si è insediata. Nell’anniversario della marcia su Roma non ha detto una parola e ha proseguito nel suo silenzio sui temi del fascismo», ha denunciato il presidente Anpi Pagliarulo.

Chiara e irreversibile dissociazione

Alla vigilia del 25 aprile il presidente dell’Anpi aveva chiesto dal partito di Giorgia Meloni e dai suoi esponenti nel governo «una chiara e irreversibile dissociazione dalla storia e dalla cultura politica del Ventennio che ha provocato enormi danni all’Italia. È evidente che c’è una riserva a parlare di questi temi da parte dei dirigenti di Fratelli d’Italia che provengono da una storia politica legata indirettamente o direttamente al Movimento sociale italiano».

Se due prime cariche dello Stato

La rappresentazione plastica di questa divisione politica e di valori che permane diventa clamorosa e offensiva leggendo l’agenda delle due prime cariche dello Stato: il presidente della Repubblica sarà in Piemonte, con una tappa simbolica a Boves, teatro della prima strage compiuta in Italia dai nazisti (24 civili trucidati, 350 case date alle fiamme) eseguita il 19 settembre del 1943 per punire gli italiani traditori dell’8 settembre; il presidente del Senato, Ignazio La Russa, invece volerà a Praga, per omaggiare la figura di Jan Palach, il giovane cecoslovacco diventato simbolo dell’anti-comunismo. Suicidio simbolo del 16 gennaio celebrato da La Russa il 25 aprile.

Meloni solo istituzionale

In questa dicotomia cerca di non inserirsi il governo che tacendo ai gesti provocatori che si sono succeduti in questa settimana, purtroppo dice. Giorgia Meloni si dovrebbe limitare alla parte strettamente istituzionale del passaggio all’Altare della Patria insieme al capo dello Stato, lo stesso La Russa che prima di volare a Praga cerca salvarsi il ruolo se non la faccia, e al presidente della Camera Lorenzo Fontana.

Stamane sul Corriere

Stamane, a sorpresa sul Corriere della Sera una lettera della premier, in cui tra le molte altre cose afferma, «Da molti anni infatti, e come ogni osservatore onesto riconosce, i partiti che rappresentano la destra in Parlamento hanno dichiarato la loro incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo». Proprio tutti forse no.


Vado

di Massimo Marnetto

Caro Maurizio, che ci facciamo con la libertà per cui tu sei morto a 23 anni, mentre lottavi contro il fascismo?  Abbiamo la libertà di pensiero, ma in molti non sono in grado di formularlo. Abbiamo la libertà di parola, ma tanti stanno zitti. Nessuno può arrestarci se protestiamo in piazza o scioperiamo, ma molti si fanno i fatti loro. Possiamo persino votare per scegliere chi guiderà il Paese, ma l’astensionismo aumenta.

Caro Maurizio Giglio, tu invece hai resistito alla tortura dei fascisti per non rivelare i nomi degli altri compagni e poi sei stato massacrato alle Fosse Ardeatine per la libertà di tutti. Anche la mia. E io non me lo scordo. Vado a Porta San Paolo: oggi ho voglia di cantare insieme Bella Ciao!


La storia dell’India riscritta da Modi a suo uso politico

da Remocontro

«Scrivere la nostra storia è una nostra responsabilità» aveva dichiarato Amit Shah, ministro degli Affari esteri indiano in un discorso del 2019. La settimana scorsa, il Consiglio nazionale della Ricerca educativa e della Formazione ha pubblicato la nuova versione dei libri di storia per gli studenti delle scuole medie apportando importanti modifiche. Interi capitoli della storia antica e contemporanea dell’India sono stati rimossi e modificati dal governo per aderire e allinearsi all’agenda politica del partito al potere, il Bharatiya janata party, espressione del potere personale del premier-despota Modi.

E l’opposizione e larga parte dell’opinione pubblica hanno accusato il governo Modi di strumentalizzare gli eventi storici per rafforzare e legittimare la propria ideologia nazional-induista autoritaria e fascista nel paese.

Scuse e bugie da scuola elementare

In risposta alle numerose critiche, il Consiglio nazionale della Ricerca educativa ha dichiarato che tali modifiche avrebbero solo l’obiettivo di ridurre il carico di studi in seguito alla pandemia del Covid-19. Tale processo, definito come «razionalizzazione dei testi scolastici», farebbe parte della New Educational Policy 2020, che prevede non solo di ridurre i contenuti dei manuali ma anche di ‘offrire agli studenti più opportunità creative di insegnamento’. Ma tutte le ‘semplificazioni risultano platealmente mirare storicamente e politicamente.

Bocciati in Ricerca educativa

Le principali modifiche hanno riguardato i capitoli sui sovrani Mughal, dinastia musulmana che ha regnato in India tra il XVI e XIX secolo. Le informazioni sulla cronologia dei regnanti musulmani, da Babur (morto nel 1530) a Aurangzeb (1707), sono state soppresse, come quelle relative alla cultura e alla religione praticata nelle loro corti, alla vita della nobiltà e, ancora più importante, alle relazioni dei regnanti con altre dinastie (i Safavidi, per esempio). Un’altra sezione scomparsa nei nuovi testi scolastici comprende la storia antica dell’Islam tra il VII e l’XII secolo.

Induismo di regime

Di fatto sono stati eliminati circa cinque secoli di vita di califfati musulmani, come quello omayyade e abbaside. Un periodo ricco che ha segnato la nascita di sultanati e di stati in Asia, Nord Africa e Spagna. I cambiamenti introdotti nei libri di storia prendono di mira soprattutto l’Islam e i regnanti musulmani, in particolar modo i Mughal, denominati da Modi come «gli oppressori o colonizzatori», che negli ultimi anni hanno assunto un ruolo specifico all’interno della retorica anti-musulmana portata avanti dal primo ministro.

Falsificata anche l’attualità

Neanche la storia dell’India contemporanea è stata risparmiata. Importanti informazioni sulla Partizione traIndia e Pakistan e sull’assassinio di Mahatma Gandhi sono state tragicamente omesse. Gandhi è stato ucciso nel 1948 da Nathuram Godse, un fanatico hindu membro dal Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS), organizzazione di estrema destra che costituisce la base ideologica del partito fascio-nazionalista di Modi, il BJP. Il nome dell’assassino di Gandhi è scomparso, insieme al ferreo divieto imposto al RSS dal governo dopo l’attentato. Nei testi è stata eliminata ogni menzione riguardo i difficili (e cattivi) rapporti tra Gandhi e i nazionalisti hindu.

Rivolta in Gujarat nel 2002

Un ulteriore fatto storico scomparso dai libri di scuola è la sanguinosa rivolta avvenuta in Gujarat nel 2002. Una mossa necessaria per premier e i suoi alleati dopo il polverone alzato nei mesi scorsi dal documentario ‘India: The Modi Question’, che ha dimostrato la responsabilità diretta di Modi della morte di centinaia di persone.

‘Educazione Nazionale’ modello fascista

Negli ultimi anni il governo centrale, ma anche diversi governi statali e federali, hanno cercato di apportare modifiche nel settore educativo a loro vantaggio, promuovendo l’ideologia in linea con la propria agenda politica. Secondo i pronostici, i prossimi libri ad essere modificati saranno quelli delle scuole elementari.

Attraverso i nuovi libri di testo, il governo centrale altera e distorce momenti salienti della storia dell’India, creando una nuova realtà sociale e politica che assicurerà al partito nazionalista hindu un inesistente passato da rivendicare.


Leggere è meditare

di Giovanni Lamagna

Nella vera lettura le parole penetrano in noi profondamente, non ci scivolano addosso, come acqua sulla pietra. Le emozioni, i sentimenti e i pensieri, che ci raggiungono mentre leggiamo, diventano carne della nostra carne e, in qualche misura, più o meno grande, ci trasformano.

La vera lettura è in fondo sempre una meditazione delle cose lette. E meditare è come mangiare. Mangiare non è solo ingurgitare il cibo, ma anche, anzi soprattutto, digerirlo, assimilarlo. Non a caso il cibo non digerito, non assimilato, dopo un po’ viene espulso (vomitato) dal nostro organismo, che lo sente estraneo a sé e, quindi, lo rifiuta.

Allo stesso modo leggere non è solo far scorrere delle parole sotto i nostri occhi, ma anche, anzi soprattutto, farle entrare dentro di noi, assimilarle, in qualche modo digerirle. Altrimenti non stiamo davvero leggendo; stiamo solo vivendo un passatempo come un altro, più o meno frivolo e superficiale.

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Caro Giovanni, fin da piccolo ho avuto sempre chiara e distinta la meditazione, così come anche tu l’hai definita, dalla lettura. Quella superficiale compresa (come è quasi sempre per la gran parte la lettura quotidiana di un giornale), che non per questo però è un passatempo frivolo, dato che può offrire alla selezione mentale qualche oggetto di meditazione. Lo stesso credo si possa dire per chi scorre con gli occhi un saggio o un romanzo. E se pensassimo che non lo possa essere perfino una lettura dei social, smetteremmo ambedue di scriverci, non ti pare? Insomma, secondo me anche una lettura superficiale può essere utile premessa alla meditazione. (nandocan)


  • Ci pensa Giorgia
    di Massimo Marnetto Lampedusa: finta la scena (campo profughi ripulito per l’occasione); finto l’impegno europeo (redistribuzione su base volontaria, cioè briciole); finte le soluzioni nazionali proposte (più carcere, meno integrazione); vera invece l’esasperazione degli isolani che denunciano la truffa mediatica. Ma Lei tira dritto. Se la linea ‘’ci pensa Giorgia’’ si afferma, presto vedremo la … Leggi tutto
  • Dopo lunga malattia
    DOPO LUNGA MALATTIA. L’ONU è morta, scrive oggi Massimo, il titolo al pezzo l’ho aggiunto io. La causa di morte era presente già alla sua nascita, col diritto di veto attribuito alle grandi potenze che l’hanno fondata. Raniero La Valle e tutti noi di Costituente Terra continuiamo ad essere convinti che la soluzione ci sia ma ci sarà solo il giorno in cui avverrà anche tra i popoli e gli Stati quel riconoscimento reciproco dei diritti di ognuno con l’abbandono delle logiche di dominio purtroppo ancora in vigore. Una costituzione per la Terra.
  • La difesa dei confini
    il Consiglio dei ministri di lunedì scorso ha inserito nel decreto-legge per gli aiuti al Mezzogiorno nuove norme di contrasto all’immigrazione, ciò che nel linguaggio di Giorgia Meloni significa “la difesa dei confini”. Finora si intendeva come difesa dei confini il contrasto alle invasioni armate. Le nuove misure decretate in Italia dal governo hanno anche un sapore razzista perché destinate a colpire soprattutto profughi di pelle scura, e bisogna stare attenti a questo in tempi in cui in Europa ci si scambia accuse di nazismo. Ma se la risposta alla tragedia dei migranti viene iscritta nel capitolo della difesa dei confini, è proprio l’istituto dei confini, celebrati finora come sacri e inviolabili, che bisogna riformare.
  • Manca il come
    Meloni ha invitato la Von der Lien a Lampedusa per giustificare  ‘’una missione europea per fermare gli sbarchi’’, ma manca il come. Si fermano i barchini in alto mare ordinando di tornare indietro? E se non lo fanno, si bloccano tra le onde finché non affondano? E se iniziano a moltiplicarsi i naufragi, come farà l’Italia a sventare le accuse di respingimento e omissione di soccorso in mare illegali? 
  • Kiev fa causa a Polonia, Ungheria e Slovacchia sul grano. All’Onu contro la Russia
    Il commercio del grano crea nuove tensioni politiche in Europa dell’est. Il ministro del Commercio ucraino ha annunciato ieri che Kiev farà causa a Polonia, Ungheria e Slovacchia per aver mantenuto il divieto di importazione ai cereali provenienti dall’Ucraina. Zelensky alle Nazioni unite: «Dateci più armi e rinnegate la Russia». Il partito repubblicano Usa si divide sui finanziamenti a Kiev

Una risposta a “Reader’s – 25 aprile 2023”

  1. Caro Fernando, io non ho detto che la lettura è sempre frivola e superficiale, ma che lo è, se e quando non è accompagnata dalla meditazione. Io e te siamo di vecchia scuola: non possiamo leggere (manco il giornale) se non meditiamo sulle cose che leggiamo. Con affetto e stima; Giovanni

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