Cascano davvero le braccia a leggere sulla mia pagina Facebook delle reazioni al Reader’s del 7 dicembre scorso che proponeva in apertura una presentazione di Elly Schlein candidata alle primarie per la segreteria del Partito democratico. Delle 629 registrate fino ad oggi, 392😀 124😡99👍9😢2🥰2😯.
Dei 448 commenti quelli che entrano nel merito del contenuto dell’articolo si contano sulla punta delle dita di una mano. Quasi tutti si limitano a sghignazzare battute ostili e sarcastiche sulla Schlein e il Pd, irridendo ambedue per un preteso contrapporsi alla Meloni, oggetto sempre di ammirazione e professione di fede.
Una foto è tutto quello che serve per scatenare una tifoseria pregiudiziale che ha tutta l’aria di essere organizzata. Ma temo che questo sia solo un esempio delle difficoltà che si incontrano a lasciare aperti una pagina o un gruppo con l’intenzione, almeno apparentemente ingenua, di favorire il dialogo e il confronto tra diversi punti di vista.
L’alternativa infatti è quella di chiudersi anche sui social nella cerchia di chi la pensa più o meno allo stesso modo rafforzando eventuali pregiudizi anche propri. Quel che è certo è che Facebook, azienda con ben altre finalità di tipo commerciale, non pare affatto preoccuparsene. (nandocan)
Partita Stati Uniti-Mosca sull’Ucraina già dal 1957. Parola (e documenti) della Cia
da Remocontro
La premessa d’obbligo come un mantra contro polemiche e ripetizioni inutili, che ciò che di terribile sta accadendo in Ucraina, l’ha iniziato Putin. Nella altrettanto scontata certezza che non è lui il solo cattivo in un mondo di verginelli buoni.
Ma oggi scopriamo, documenti statunitensi desecretati, e quando Putin, ancora giovanotto, poteva combinare guai solo come agente del KGB sovietico, anno 1957.
All’inizio delle Guerra Fredda e partendo proprio dall’Ucraina spiega Gianandrea Gaiani su Analisi Difesa. Ad evitare di finire noi tra i veri amici italiani di Putin, ripetiamo che citeremo solo documenti americani.
Ucraina 1957, fronte debole del blocco sovietico
Le operazioni statunitensi per destabilizzare l’Ucraina e allontanarla da Mosca hanno preso il via già nelle fasi iniziali della Guerra Fredda, almeno a livello di pianificazione. Secondo gli analisti americani una rivolta antisovietica avrebbe goduto di ampio sostegno in diverse aree della Repubblica Socialista Sovietica dell’Ucraina e la linea di demarcazione tra ‘pro’ e ‘contro’ «Mosca avrebbe seguito all’incirca lo stesso confine che separa oggi le repubbliche popolari del Donbass di Donetsk e Luhansk e Crimea dal resto dell’Ucraina».
Testuale, da uno studio su «I fattori di resistenza e le aree di operazioni delle forze speciali in Ucraina – 1957”, commissionato dall’US Army al Georgetown University Research Project».
Unione sovietica e trame all’incontrario
«Uno studio che ricorda nei temi e nell’approccio analitico quelli sovietici emersi dopo la caduta dell’URSS e del Patto di Varsavia in cui si valutavano le possibilità di infiltrare incursori e sobillare rivolte negli stati europei membri della NATO», e anche questo andava detto subito.
I segreti declassificati che continuano a fare male
La CIA ha declassificato questo studio nel 2014 (l’anno in cui i fatti del Maidan, la piazza di Kiev, portarono al rovesciamento del governo di Kiev vicino a Mosca), che è stato citato nel dettaglio anche dalla BBC in un articolo del 2017 rintracciabile oggi sul web nella versione in lingua russa mentre la versione in inglese appare rintracciabile solo dopo una ricerca sommaria sul sito Stalkerzone, dichiaratamente filo-Mosca. Rimozione politicamente opportuna, con colpevoli facilmente sospettabili.
Storia di Guerra Fredda
Gli Stati Uniti durante la presidenza di Harry Truman fecero fronte alla Guerra Fredda intraprendendo la politica di “trasformazione” dei nemici sconfitti (Germania e Giappone) in amici e degli alleati nella Seconda Guerra Mondiale (l’URSS) in nemici.
Memoria dall’Operazione Barbarossa
In risposta all’Operazione Barbarossa, l’invasione nazista della Russia sovietica, era stato Harry Truman, nel 1941 ancora senatore, a dichiarare che «se vedessimo la Germania vincere dovremmo supportare la Russia, ma se fosse la Russia prossima alla vittoria dovremmo aiutare la Germania e in questo modo lasciare che ne uccidano il maggior numero possibile». (McCullough, David, 15 June 1992. Truman. New York, New York: Simon & Schuster. p. 262. ISBN 978-0-671-45654-2).
La CIA, istituita proprio da Truman presidente nel 1947, divenne il principale strumento delle operazioni clandestine che hanno caratterizzato la politica estera di Washington.
Le 12 parti dell’Ucraina a misura di lealtà sovietica
Lo studio americano del 1957 divideva l’Ucraina in 12 zone, in base alla loro lealtà nei confronti dell’URSS o al sostegno di un’eventuale rivolta contro il governo sovietico tenendo conto che dal 1945 alla metà degli anni ’50 rimasero attive (in Ucraina (come nelle Repubbliche Baltiche annesse all’URSS) organizzazioni della resistenza anti-sovietica. Il report riferisce che dopo il 1955 era rimasta in attività solo una sacca di resistenza, nella regione montuosa dei Carpazi.
L’Ucraina occidentale più amica
«La parte occidentale dell’Ucraina – in particolare le regioni di Volyn e di Lutsk, che comprendono città come Kovel, Lutsk, Kostopol e Vladimirovets – venivano giudicate dagli analisti statunitensi le “più promettenti” per scatenare un’insurrezione e per infiltrarvi forze speciali». Il rapporto attribuiva sentimenti antisovietici soprattutto in Galizia (Lvov, Ternopil e Ivano-Frankovsk) nell’area che comprendeva le regioni di Kiev, Cherkasy, Zhytomyr e Khmelnytsk, dove la popolazione locale poteva fornire «un supporto significativo alle forze speciali statunitensi poiché in quest’area ci fu un potente movimento ucraino nel 1917-1921 e durante la collettivizzazione si registrò una forte resistenza armata».
Transcarpazia Usa, Crimea e Donbass russi
Di interesse per l’infiltrazione di forze speciali, anche l’Ucraina di confine con Ungheria e Romania. Secondo i dati statunitensi, in Transcarpazia, dopo la seconda guerra mondiale, operavano formazioni della resistenza antisovietica ucraina a nord di Uzhgorod e nelle zone montuose. Una situazione simile si rilevava nella regione di Chernovtsyi dove ribelli ucraini erano attivi nelle zone montuose. Al contrario, la Crimea e il Donbass venivano definiti come “poco promettenti”, perché la popolazione locale, nella sua maggioranza, era filo-governativa considerandosi, di fatto, russa piuttosto che ucraina.
Nello stesso rapporto la CIA riteneva che anche le ZONE 3, 4, 5 (Odessa, Kharkiv, Zaporozhye) si sarebbero schierate a fianco del Donbass se si fosse scatenato un simile conflitto.
Decreto R.A.V.E.
di Massimo Marnetto
Approvato al Senato il Decreto R.A.V.E. (Riservare agli Amici Vellutate Espiazioni). Pugno duro con chi balla e sballa, ma nello stesso provvedimento si prevede comprensione per i corrotti. Le loro ruberie non impediranno loro di godere del tepore domiciliare mentre scontano la pena. Non come quei manettari di Bruxelles, che osano sbattere in prigione rispettabili membri della euro-casta solo perché hanno intascato mazzette, come fossero volgari capelloni sbandati che ballano nei capannoni abbandonati.
No, a noi in Italia ci si può dire tutto, ma non che manchiamo di rispetto alla ricchezza e all’eleganza. Chi porta la cravatta, deve essere trattato con riguardo, a prescindere dalla sua onestà. E poi, come disse quel ministro berlusconiano, con la corruzione ci si deve convivere. O era con la mafia?.. Beh, insomma è quella roba là.
Paternità, maternità, Legge, desiderio e godimento.

di Giovanni Lamagna
Scrive Massimo Recalcati nel suo “La legge della parola” (2022 Einaudi; pag. 106): “… ogni padre rappresenta la Legge senza però mai coincidere con la Legge. E questa non coincidenza dipende anche dal fatto che ogni padre è anche un uomo di godimento. Occorre dunque che il padre insieme alla Legge testimoni il suo desiderio singolare nelle forme del proprio godimento.”
Mi riconosco molto in queste affermazioni.
Tra l’altro quello che per Recalcati vale per un padre per me vale anche per una madre. Nel testo da me citato Recalcati nomina il padre, ma, a mio avviso, solo perché sta parlando di Noè, cioè di un maschio. Ma io ritengo che entrambi, sia un padre che una madre, (e credo che Recalcati sarebbe d’accordo con me) devono (o dovrebbero) essere testimoni del proprio desiderio nei confronti dei figli, entrambi devono (dovrebbero) rivendicare il loro (buon) diritto al godimento.
Anteporre, privilegiare, in presenza della prole, l’interesse per i figli alla cura del loro rapporto coniugale, sacrificare i propri desideri e il proprio godimento in nome dell’amore quasi esclusivo da dedicare ai figli, sono scelte che rappresentano una deformazione, anzi una vera e propria perversione, del ruolo di padre e di madre.
In questo modo i genitori testimonieranno ai figli solo il senso del dovere: la Legge sganciata dal desiderio, come dice Recalcati e come aveva detto, prima di lui, Lacan. Mentre la vita non è fatta solo di doveri; è fatta indubbiamente di doveri ma anche di piaceri. E come bisogna adempiere ai propri doveri, così è giusto rivendicare il proprio diritto al piacere, quando questo è compatibile coi doveri.
Il piacere, indubbiamente, deve trovare un limite nel senso del dovere; il “principio di piacere” deve trovare il suo limite nel “principio di realtà”, come sosteneva Freud. Ma anche il senso del dovere deve riconoscere uno spazio al piacere. Laddove, infatti, un malinteso “principio di realtà” soffoca – oltremodo e, soprattutto, senza sufficiente motivo – il “principio di piacere”, la persona si ammala.
Quelli in cui ci si concede al piacere sono momenti nei quali possiamo metaforicamente ricaricare le batterie e ritrovare le energie utilizzate per assolvere ai nostri doveri passati, le forze necessarie ad esercitare in maniera adeguata i nostri doveri futuri.
I genitori, dunque, che (per fare un esempio tipico e molto calzante con il discorso che stiamo facendo) mortificano la loro vita sessuale (nel senso che la ridimensionano in maniera importante o addirittura vi rinunciano, come succede in alcuni casi) per dedicarsi anima e corpo alla cura e all’allevamento dei figli, tradiscono in questo modo (per venire al discorso da cui siamo partiti all’inizio) il loro desiderio in nome della Legge.
Una legge scritta da nessuna parte, ma che evidentemente è ben incisa nel loro Super-io. Una legge legata a sensi di colpa oscuri, malsani, che nulla hanno a che fare col “principio di realtà” di cui parlava Freud.E, in questo modo, trasmettono ai loro figli una versione sbagliata, deforme, unilaterale, sacrificale, masochista, della Legge. Iniettando in loro veleno (sia pure senza volerlo e senza esserne consapevoli), trasmettendo loro i germi di future nevrosi e, nei casi più gravi, addirittura di psicosi.
- Mai tanti morti tra i civili, donne e bambini, come a Gaza…e nel Tg1 delle 13 le aperture su Gaza, con poco rispetto dell’attualità, riguardavano ancora oggi le malefatte e le minacce di Hamas e soltanto dopo cronaca e immagini di stragi e macerie procurate dall’invasione israeliana. Ma l’esodo forzato dei palestinesi inseguiti dai carri armati israeliani verso l’Egitto non può che riportare alla mente quello negli stessi luoghi degli ebrei inseguiti dai carri del Faraone. Forse Israele non riuscirà a distruggere Hamas, ma è già riuscito a distruggere Gaza. (nandocan)
- COP 28 a Dubai”Il petrolio non è responsabile dei danni all’ambiente”. “Ci vuole più atomo per salvare il pianeta”. Con questi due clamorosi proclami si chiude la COP 28, a Dubaii. Un mastodontico summit che – invece di entrare nel merito dell’abbattimento delle emissioni di CO2 – ha lanciato una sorta di ”negazionismo camuffato”. Quel pensiero che non rigetta il problema (surriscaldamento), di cui anzi si mostra preoccupato; ma ne elude la soluzione agendo sulla negazione delle cause (combustione fossili) e alterazione dei rimedi (nucleare), per evitare cambiamenti radicali (drastica riduzione dell’energia da fonti fossili).
- A che punto è la notteCome sentinelle abitiamo la notte di quest’epoca. Sapendo che la notte non è per sempre e l’alba arriverà. E sapendo, soprattutto, di non sapere quando arriverà.
- Crosetto o scherzetto?Per il Ministro Crosetto, Halloween continua e così si diverte con uno scherzetto alla magistratura. La tecnica è quella solita della destra: scegliere di colpire i giudici a freddo; evocare come reale una presunta attività eversiva delle toghe con la formula‘’mi dicono che’’ senza citare fonti e fatti.
- BBC mostra i resti di Gaza, li studia e li analizza, ed è racconto dell’orroreQuasi 100 mila edifici distrutti o danneggiati in tutta la Striscia di Gaza (la maggior parte nel Nord) dall’inizio dei bombardamenti israeliani. Questa, la tragica e scioccante contabilità, che emerge dal dettagliato report satellitare commissionato dalla BBC. Mentre le condizioni umanitarie fanno temere una seconda strage con devastanti epidemie.