Post verità sulle guerre

Il frutto più avvelenato dell’ignoranza diffusa (oggi grazie ai social più manifesta che mai) è quello della credulità davanti ad ogni forma di propaganda che porti acqua al mulino delle nostre convinzioni, giuste o sbagliate che siano. Un’ovvietà che dovrebbe però renderci dubbiosi se non diffidenti davanti a tutte le informazioni che provengano da una parte in conflitto, ciò che raramente avviene. Come oggi é la gran parte delle informazioni, tanto che qualche sociologo parla di un passaggio avvenuto dalla verità alla post-verità.

Per questo i corrispondenti più seri dalla guerra in Ucraina ci mettono continuamente in guardia di fronte alle notizie di fonte governativa, russa o ucraina, sull’andamento della guerra. Peccato che, come avviene per il tifo sportivo, il lettore o il telespettatore comune preferisca comunque dare per vere le informazioni della sua “squadra” e false quelle dell ‘avversario. Gli altri preferiscono affidarsi alla serietà e alla competenza di un giornalismo affidabile come quello di “Limes” diretto da Lucio Caracciolo. (nandocan).

Guerra d’Ucraina –caso Sokolov– l’Ammiraglio vivo o morto

da Remocontro

Il comandante della flotta russa del Mar Nero, l’ammiraglio Viktor Sokolov, dato per morto da fonti ucraine nell’attacco alla base di Sebastopoli di venerdì scorso, è ‘comparso’ oggi al consiglio del ministero della Difesa russo, secondo un video distribuito dal dicastero.

https://www.youtube.com/watch?v=HWf0TrkziKA&ab_channel=WION .

Sulle schermate dei vari partecipanti, mostrate in modalità galleria, sono visibili le iniziali dei corpi di appartenenza …

https://www.youtube.com/watch?v=HWf0TrkziKA&ab_channel=WION

Da Limes – La televisione di Stato della Federazione Russa ha mostrato alcune immagini che raffigurano l’ammiraglio Viktor Sokolov presenziare da remoto a una riunione dei vertici militari. Il comandante della Flotta russa del Mar Nero era stato dato per morto dall’intelligence militare dell’Ucraina (Gur) nell’attacco con missili britannici Storm Shadow lanciato il 22 settembre contro il quartier generale della Marina militare russa a Sebastopoli (Crimea).

Le immagini non costituiscono di per sé una prova della salute dell’alto ufficiale (non è comprovata la data del video), ma mettono in serio dubbio le affermazioni del Gur che già in passato aveva annunciato la morte di generali russi risultati poi vivi e vegeti.
Se confermate, tali immagini potrebbero sollevare dubbi anche sulla notizia della morte di altri 33 ufficiali russi e il ferimento di ulteriori cento militari, rilasciata con orgoglio da Kiev.


  • Sulla valutazione dei magistrati
    Si vuole introdurre la valutazione della Magistratura? Bene, allora li si faccia anche per gli altri poteri dello Stato. Per il Parlamento vedrei bene l’adozione del ‘’criterio di laboriosità’’: un quinto degli onorevoli e senatori più assenteisti nel biennio vengono sostituiti con elezioni suppletive programmate.
  • ‘Peggio del presente, a Gaza, c’è solo il futuro’: Eric Salerno
    Altri ostaggi sono tornati a casa, tutti sembra, in relativamente buone condizioni di salute anche se traumatizzati dal rapimento e dalla prigionia nelle mani degli uomini di Hamas. In Israele manifestazioni di giusta felicità miste a paura per quello che è accaduto il 7 ottobre e per quello che potrebbe ancora succedere. Centinaia di video passano di mano in mano. In Israele e fuori.
  • La differenza
    È infatti enorme la differenza tra la guerra e la pace. E la tragedia è proprio questa, che la guerra si concede una pausa per riprendere ancora più incondizionata di prima. E ciò perché questa non è neanche degna di essere chiamata guerra, perché le guerre si fanno per ottenere qualcosa, che è la posta in gioco della guerra. Invece questa è una guerra che ha per fine la negazione reciproca dell’esistenza dell’altro. E attraverso un rovesciamento di ciò, nella costruzione di una umana convivenza tra i membri del popolo palestinese e i cittadini ebrei dello Stato di Israele, che può istituirsi, non una tregua, ma la pace
  • Scendere
    Mi tocca difendere il Ministro Lollobrigida, perché la sua richiesta di fermata del treno in ritardo, per proseguire in auto, era motivata da un interesse pubblico istituzionale, prevalente su quello privato degli altri passeggeri. Ovvero la sua presenza come Ministro – cioè a nome dello Stato – a Caivano, per inaugurare un parco ad alto valore simbolico, come riscatto di un territorio abbandonato al degrado e alla criminalità. (Marnetto)
  • La Giordania ‘americana’ dice basta e potrebbe rompere con Israele
    La feroce rappresaglia di Israele nella striscia di Gaza, accompagnata da un’ aggressiva reazione dei coloni nella Giordania occupata, rischia ora di compromettere, a vantaggio di Hamas, anche il fragile compromesso con i paesi arabi moderati, avviato col “patto di Abramo” e la compiaciuta assistenza degli Stati uniti. La Giordania ‘americana’ dice basta e potrebbe rompere con Israele.I Paesi arabi moderati, gli alleati di sempre, il lato debole della geopolitica americana prigioniera di Netanyahu in Medio Oriente. Prima tra tutti la Giordania. Re Abdullah II di fronte alla devastante reazione israeliana ai massacri di Hamas, sta per rivedere la trentennale ‘pacificazione’ con Tel Aviv, ma anche le relazioni privilegiate con Washington
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: