Al ricordo m’incanto
di quelle notti magiche d’estate
che la brezza di monte anticipava
col cessare improvviso del frastuono
delle cicale.

Giungeva in quel silenzio
il parlottio sommesso dei vicini
dai casolari intorno.

Nel tramonto rosato
che illuminava i volti e le facciate
le rondini posavano sui fili
invitando al riposo e all’allegria.

A cena indugiavamo
nel crepuscolo assorto 
frugando con lo sguardo
la prima stella.
E celato nell’erba
un concerto di grilli inaugurava
la danza delle lucciole sul prato.

Oh non è più il passato
se quel dolce ricordo nel presente
dona ancora la gioia d’esser nato.

27 giugno 2020