
Come potevo credere alle fate,
congetture sui cieli, teologie,
grammatiche di favole narrate
fondendo nel mistero fantasie.
Di nuovi cieli e terra la speranza
attesa per i figli di Israele
servita in metafisica pietanza
da chi ha il potere per le sue clientele.
Cammino immaginando un orizzonte
lungo il crinale delle mie certezze
attento ad ogni refolo di vento.
Forse troverò un muro, forse un ponte,
affidandomi solo all’esperienza
e al provvisoriamente dimostrato.
Lascio il mistero ai mistici e alla scienza,
alla poesia quel che non è svelato.
3 dicembre 2020