L’ultima guerra

di Raniero La Valle, 1 giugno 2022


C’è uno sgomento che coglie oggi i corifei e gli apologeti della guerra in corso, che sta nel vederla ristagnare, nel non vederne realizzate le attese, nel vedere quanto si stia allontanando dalla narrazione univoca che ne è stata imposta fin dal principio.

Forse non solo i telecommentatori e gli esperti sono interdetti per questo avvitarsi della guerra, ma anche Biden e Stoltenberg che tanto l’hanno amata: l’Ucraina non vince, la Russia non perde, le sanzioni non funzionano, lo share si riduce, le proiezioni di “Limes” non si avverano, Il finale di partita, che sarebbe con la Cina, non sembra vicino.

Forse allora bisogna cambiare lettura. Da una tragedia storica non si esce se prima non la si comprende. È ancora il caso di interpretare il mondo, per cambiarlo. Questa non è, come si vorrebbe, una guerra di amici buoni e nemici cattivi. A maggior ragione di ciò che è stato detto per le guerre del secolo scorso, questa è una guerra civile europea.


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