La rabbia delle banlieu

di Massimo Marnetto

Le rivolte urbane francesi delle minoranze etniche vanno oltre l’omicidio di Nahel. L’assassinio del giovane di origini nord-africane da parte di un poliziotto ha incendiato la rabbia latente di intere comunità segregate in zone periferiche e frustrate dalla omissione di dignità.

Un atteggiamento non esplicito, che si realizza per carenze di investimento educativo, opportunità, ascolto. Così salta l’uguaglianza tra immigrati e maggioranza, senza la quale non c’è integrazione, ma solo una convivenza surriscaldata dall’attrito tra aspettative degli ultimi e il blocco della realtà.

Macron risponde alla violenza urbana con più repressione. Dovrebbe invece organizzare una Commissione d’ascolto (Commission d’écoute), convocando i rappresentanti più autorevoli delle comunità in rivolta per capire le cause profonde della rabbia. Strada certamente più difficile degli arresti di massa, ma l’unica possibile per spegnere la brace delle banlieue, che ad ogni fatto di cronaca si trasforma in un incendio distruttivo di rivalsa.


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