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Invece della ragione (II)

Raniero La Valle per Costituente Terra

Un altro esempio di un comportamento “alienum a ratione”, per dirla con papa Giovanni XXIII, ossia “fuori della ragione” se non di follia, sta nella posizione assunta dall’Ucraina come l’ha enunciata il portavoce ufficiale di Zelenski, Mikhailo Podolyak.

Uno schiaffo al Papa

Egli prima ha liquidato papa Francesco, dicendo: “Non ha senso parlare di un mediatore chiamato papa, se questi assume una posizione filorussa… Se una persona promuove chiaramente il diritto della Russia di uccidere i cittadini di un altro Paese…sta promuovendo la guerra… Il Vaticano non può avere alcuna funzione di mediazione: ingannerebbe l’Ucraina o la giustizia”. Marco Politi ha definito queste dichiarazioni “uno schiaffo pesante” al papa, paragonandolo allo “schiaffo di Anagni”.

Poi Podolyak ha descritto il mondo come l’Ucraina di Zelensky se lo immagina oggi e dopo la vittoria sulla Russia: “Smettetela di assecondare i mostri” (rivolto a Lula che aveva detto che non avrebbe fatto arrestare Putin se andrà al prossimo G20 del 2024 a Rio de Janeiro), “Smettetela di flirtare con i maniaci ignorando le loro vere intenzioni. Smettetela di pensare che sia possibile negoziare con la Russia e che sia importante. La decisione sulla Russia deve ancora essere presa: isolamento geopolitico, status di terrorista, sospensione dall’appartenenza a istituzioni globali, mandati di arresto individuali per alti funzionari. E soprattutto la sconfitta nella guerra seguita dalla trasformazione interna” (dal Corriere della Sera dell’11 settembre). Povera Ucraina e poveri noi in un mondo così.

La performance insensata di Biden

La terza performance insensata è quella di Biden che è andato in Vietnam, teatro di quella guerra che gli Stati Uniti non hanno accettato di concludere con un negoziato cercando invece la vittoria, e ne sono usciti sconfitti fuggendo da Saigon, per proporre una qualche partnership nell’Indopacifico, ignorando forse che il Vietnam, dopo la dura esperienza da cui è uscito, è ora il Paese “dei quattro NO”: no alle alleanze militari, no a schierarsi con un Paese contro un altro, no alle basi militari straniere, no all’uso della forza nei rapporti internazionali. Fossimo anche noi come il Vietnam!

E a Pechino Biden ha detto: “Non voglio il contenimento della Cina. Voglio solo assicurare che ci sia una relazione onesta e chiara”. Peccato che nella “Strategia della sicurezza nazionale americana”, da lui firmata nell’ottobre scorso, c’è scritto che il maggiore “competitore strategico” degli Stati Uniti è la Cina, che rappresenta la “sfida culminante” (pacing challenge) nel prossimo decennio e nei decenni successivi, a causa della sua intenzione e capacità di “rimodellare l’ordine internazionale a favore di un ordine che inclini il campo di gioco globale a suo vantaggio, e sempre più spesso ha il potere economico, diplomatico, militare e tecnologico per perseguire tale obiettivo”.

Lloyd Austin(difesa USA): la Cina sfida suprema

Sulla scia di questa “damnatio” pronunciata da Biden il documento operativo sulla “Strategia della Difesa Nazionale degli Stati Uniti” pubblicato dal Segretario alla Difesa Lloyd Austin, specificava che “la Repubblica Popolare Cinese ha ampliato e modernizzato quasi ogni aspetto dell’Esercito Popolare di Liberazione, concentrandosi sullo sforzo di riequilibrare le superiorità militari statunitensi. La Cina è quindi la sfida suprema per il Dipartimento della Difesa”.

Lloyd Austin illustrava poi come l’immenso potenziale americano sarebbe stato predisposto a sostenere con la deterrenza questa sfida con la Repubblica Popolare Cinese e a “scoraggiare l’aggressione”; egli sosteneva bensì che il conflitto con la Cina non è “né inevitabile né auspicabile” ma anche che gli Stati Uniti sono pronti, se la deterrenza fallisce, “a prevalere nel conflitto”. Nonostante tutti i processi alle intenzioni, decisive motivazioni sul perché si debba fare della Cina l’ultimo Nemico in una guerra finale con lei, non erano date.

Sono queste alcune delle ragioni che stanno alla base dell’Appello “Terra, Pace Dignità”, che può interessare anche i destinatari di questa newsletter, appello che si può firmare e condividere e che pubblichiamo nel sito.

Si tratta di accettare la sfida della politica per dare una rappresentanza a tre soggetti ideali, tre ordinamenti, che non l’hanno o l’hanno perduta: la Terra, la Pace e la Dignità di tutte le creature.
Nel sito, nel giorno (12 settembre) in cui si sono registrati 5112 sbarchi di migranti sulle coste di Lampedusa pubblichiamo anche una drammatica lettera di don Mattia Ferrari, che assiste quanti sono impegnati nella salvezza dei profughi con la nave “Mediterranea”. Pubblichiamo inoltre l’articolo di Marco Politi sullo “schiaffo ucraino” al Papa, e un altro sulla carneficina in atto in Ucraina.


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