In tram a Trieste (video 07:41*)

Esiste Trieste prima che qualcuno la veda? Si chiedeva l’autrice di uno dei pochi libri sulla città che ho letto prima di questa visita. Come altre terre di confine, la città si presta facilmente a uno sguardo poliedrico e letterario e non a caso scrittori famosi di ieri, come James Joice, Italo Svevo, Umberto Saba, o anche di oggi come Claudio Magris, hanno scelto di viverci e ambientarvi saggi e romanzi. Austriaca almeno quanto italiana, deve tutta la sua fortuna agli Asburgo, che vollero fare di questo antico borgo marinaro il porto dell’impero.


In questo breve video ho tentato un approccio non convenzionale. Anziché farvi arrivare dal mare o dalla stazione ferroviaria , ho pensato di farvi scendere in tram giù dal Carso, dove un secolo fa, insieme a tanti altri italiani arrivati per la più sanguinosa delle guerre, anche tanti triestini ragionavano di una « Trieste libera ». Certo non per sostituire un Asburgo con un Savoia. Tanto meno con quel Benito Mussolini che pochi anni dopo li invitava ad iscriversi al PNF, sigla che con un po’ di nostalgia leggevano « Povero Nostro Franz », omaggio ironico all’ultimo imperatore d’Austria Francesco Giuseppe.

Dal Carso, dunque, scendeva e scende tuttora un tram molto particolare, quello della linea « 2 » che, trainato da una funicolare, dai 328 metri di altezza di Opicina porta al centro cittadino e viceversa. Deliziosamente blu e coi sedili di legno.
Dallo splendido borgo teresiano e da piazza della Borsa, lo sguardo della videocamera risale nel tempo al teatro romano e al castello di San Giusto. E dopo una colazione al Caffè San Marco in compagnia di un bel libro, passeggiata al castello di Miramare, celebre per l’amore infelice di Massimiliano e Carlotta.

Con un tramonto indimenticabile sul molo « Audace » e sugli splendidi palazzi illuminati dal sole che circondano Piazza Unità d’Italia si conclude in meno di nove minuti la nostra visita. Alle luci dei lampioni che si riflettono sul Canal Grande, salutiamo con voi la « mascotte » della città, Gioannin.

*riprese dell’autore nel maggio 2016

Gli inserti musicali sono tratti dai seguenti brani scaricati da iTunes:
« La strada ferata » di Marco Macchi & nuovo coro Montasio
« Sangue viennese » di Karin Schmidt, vol.I delle « Canzoni di ieri » a cura di Paolo Limiti
« Adagio » da Amore e Morte, Maximilian Geller Quintet

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