C’ero anch’io ieri pomeriggio, seduto in galleria al teatro Ghione di Roma, a salutare l’avvio del nuovo soggetto politico che intende rappresentare alle prossime elezioni europee quanti intendono battersi concretamente per la pace contro tutte le guerre, ad iniziare da quella in Ucraina, ma anche per la salute della terra e la dignità di tutti coloro che la abitano, a cominciare dagli ultimi. Ecco il testo dell’appello di Michele santoro e Raniero La Valle letto da quest’ultimo all’inizio dell’assemblea e approvato alla conclusione dai presenti per alzata di mano.
Sbaglia l’amico Massimo Marnetto a presentarlo come una creatura di Michele Santoro, che ha indubbiamente il merito di avere messo la sua popolarità e abilità comunicativa al servizio di obbiettivi indicati da tempo da Raniero La Valle, Luigi Ferrajoli e “Costituente Terra”. E a darne atto a quest’ultimo era stato proprio lo stesso Santoro intervistato due giorni prima dalla Gruber a “Otto e mezzo”.
Se avesse seguito l’assemblea del Ghione, Marnetto avrebbe anche appreso che, fra tanti intervenuti noti e meno noti, Raniero La Valle è apparso non soltanto l’ispiratore ma anche il relatore principale dell’iniziativa. Ma tant’è, come capita a tanti di noi che identificano nel “curatore” più che negli autori qualunque trasmissione televisiva, Marnetto affida alla curiosità del pubblico sul personaggio più noto l’attenzione per i suoi commenti. Comunque, nonostante il suo scetticismo, anche Massimo fa gli auguri ad “una lente d’ingrandimento su una questione drammatica come il conflitto russo-ucraino”. Lo ringrazio per questo (nandocan)
Auguri
di Massimo Marnetto
Santoro alla fine fa il partito per la pace in Ucraina, per le europee. Basta un tema per giustificare un nuovo soggetto politico? Dipende. Se il fine è creare una lente d’ingrandimento su una questione drammatica come il conflitto russo-ucraino, va bene anche un partito usa-e-getta che non superi la soglia. Se invece l’obiettivo è più ambizioso, temo che difficilmente sarà raggiunto.
Santoro non è Grillo, che riempì le piazze usando il rito del vaffa liberatorio e collettivo contro tutta la politica, condito da battute da comico consumato. L’ex-conduttore urla lo stesso, ma ha dalla sua solo lo sfogo indignato. Con l’ulteriore limite di non accettare critiche (vedi sfuriate con Annunziata, Travaglio, ecc.), il che porterà a precoci abbandoni di altri co-fondatori ”drastici” come Cacciari, Vauro e De Magistris. Ma all’iracondo idealista faccio comunque i miei auguri. Per simpatia.
- Sulla valutazione dei magistratiSi vuole introdurre la valutazione della Magistratura? Bene, allora li si faccia anche per gli altri poteri dello Stato. Per il Parlamento vedrei bene l’adozione del ‘’criterio di laboriosità’’: un quinto degli onorevoli e senatori più assenteisti nel biennio vengono sostituiti con elezioni suppletive programmate.
- ‘Peggio del presente, a Gaza, c’è solo il futuro’: Eric SalernoAltri ostaggi sono tornati a casa, tutti sembra, in relativamente buone condizioni di salute anche se traumatizzati dal rapimento e dalla prigionia nelle mani degli uomini di Hamas. In Israele manifestazioni di giusta felicità miste a paura per quello che è accaduto il 7 ottobre e per quello che potrebbe ancora succedere. Centinaia di video passano di mano in mano. In Israele e fuori.
- La differenzaÈ infatti enorme la differenza tra la guerra e la pace. E la tragedia è proprio questa, che la guerra si concede una pausa per riprendere ancora più incondizionata di prima. E ciò perché questa non è neanche degna di essere chiamata guerra, perché le guerre si fanno per ottenere qualcosa, che è la posta in gioco della guerra. Invece questa è una guerra che ha per fine la negazione reciproca dell’esistenza dell’altro. E attraverso un rovesciamento di ciò, nella costruzione di una umana convivenza tra i membri del popolo palestinese e i cittadini ebrei dello Stato di Israele, che può istituirsi, non una tregua, ma la pace
- ScendereMi tocca difendere il Ministro Lollobrigida, perché la sua richiesta di fermata del treno in ritardo, per proseguire in auto, era motivata da un interesse pubblico istituzionale, prevalente su quello privato degli altri passeggeri. Ovvero la sua presenza come Ministro – cioè a nome dello Stato – a Caivano, per inaugurare un parco ad alto valore simbolico, come riscatto di un territorio abbandonato al degrado e alla criminalità. (Marnetto)
- La Giordania ‘americana’ dice basta e potrebbe rompere con IsraeleLa feroce rappresaglia di Israele nella striscia di Gaza, accompagnata da un’ aggressiva reazione dei coloni nella Giordania occupata, rischia ora di compromettere, a vantaggio di Hamas, anche il fragile compromesso con i paesi arabi moderati, avviato col “patto di Abramo” e la compiaciuta assistenza degli Stati uniti. La Giordania ‘americana’ dice basta e potrebbe rompere con Israele.I Paesi arabi moderati, gli alleati di sempre, il lato debole della geopolitica americana prigioniera di Netanyahu in Medio Oriente. Prima tra tutti la Giordania. Re Abdullah II di fronte alla devastante reazione israeliana ai massacri di Hamas, sta per rivedere la trentennale ‘pacificazione’ con Tel Aviv, ma anche le relazioni privilegiate con Washington
2 risposte a “Assemblea!”
è un partito contro l’aggressione russa all’Ukraina? Bene.
CONTRO le aggressioni va senza dire.Visto che l’assemblea era PER la pace, la vita, la dignità.