Che sian gli dei o il cigolio del carro a questa pena dannar la mia sorte non avrò più la grazia del ramarro che scivola sull'anca e se ne fotte. Il mio destino è la zuppa di farro con brodo di verdura e prugne cotte, qualche goccia a placare il catarro e un sonnifero a dar la buona notte. Ma il viaggio è bello quand'è un po' bizzarro anche se arriverò con le ossa rotte. (tra altri ??? anni però) 8 maggio 2021
Acciacchi ma…

Una risposta a “Acciacchi ma…”
forte la poesia ma non si adatta a te. ti vedo ancora molto in gamba.