6. La fine della schiavitù con risarcimento finanziario per i proprietari

Il sistema schiavista, nei secoli 18º e 19º, costituisce un fenomeno di notevole ampiezza nell’area atlantica… In particolare, le isole schiaviste francesi, intorno al 1780-1790, ospitavano la più grande concentrazione di schiavi del mondo euro americano, con circa 700.000 schiavi, a fronte dei circa 600.000 schiavi presenti nei possedimenti britannici e dei 500.000 sfruttati nelle piantagioni degli Stati Uniti del sud (di nuovo indipendenti)…Negli stessi anni, gli schiavi rappresentavano fra il 30 e il 50% della popolazione negli Stati Uniti del sud e in Brasile e le fonti disponibili indicano percentuali simili a quelli di a quelle dell’antica Roma e dell’antica Atene.

La rivoluzione francese e l’emancipazione degli schiavi

  • Fin dall’inizio della rivoluzione francese, nel 1789-1790, i neri liberi reclamano il diritto di votare e di partecipare alle assemblee. Una richiesta logica, alla luce delle grandiose proclamazioni di uguaglianza lanciate da Parigi; ma questi diritti, ai neri di Santo Domingo, vengono negati. Nell’agosto 1791 nell’isola inizia la grande rivolta degli schiavi.
  • I nuovi commissari inviati da Parigi non hanno altra scelta che decretare l’emancipazione degli schiavi, proclamata nell’agosto 1793.
  • Nel 1802, i proprietari ottengono da Napoleone la restituzione della schiavitù in tutte le colonie schiaviste, fatta eccezione per la sola Haiti, che proclama l’indipendenza nel 1804…. Bisognerà attendere fino al 1825 affinché Carlo X riconosca l’indipendenza di Haiti, e fino al 1848 perché una nuova legge di abolizione della schiavitù sia adottata e applicata anche nei territori di Martinica, Guadalupa e La Réunion.

Lo Stato francese deve rimborsare il debito versato da Haiti?

  • Se la Francia nel 1825 accettò di riconoscere l’indipendenza di Haiti e di porre fine alla minaccia di invadere l’isola con le sue truppe, fu solo perché Carlo X era riuscito a ottenere che il governo dell’isola si impegnasse a pagare un debito di 150 milioni di franchi-oro, per indennizzare i proprietari di schiavi della perdita delle loro proprietà.
  • Questo autentico tributo rappresentava oltre il 300% delle entrate nazionali di Haiti nel 1825: ossia più di tre anni di prodotto interno lordo, una somma gigantesca che è materialmente impossibile rimborsare in tempi brevi.
  • Per più di un secolo, dal 1825 al 1950, il prezzo che la Francia ha voluto far pagare ad Haiti per la sua libertà ha avuto come conseguenza soprattutto il sacrificio dello sviluppo economico e politico dell’isola.
  • Supponiamo che lo Stato francese decida finalmente di rimborsare il debito versato da Haiti, come reclama da decenni lo Stato haitiano. A quanto dovrebbe ammontare tale riparazione? La domanda non ammette un’unica risposta e merita un tipo di concertazione democratica che si appelli a punti di vista diversi. Ma non può essere elusa.

30 miliardi di euro

Una soluzione semplice e trasparente potrebbe consistere nel fissare l’importo al 300% del reddito nazionale haitiano del 2020, ossia circa 30 miliardi di euro…. Per la Francia, quei 30 miliardi di euro rappresentano l’equivalente di poco più dell’1% del debito pubblico attuale: insomma, una quantità trascurabile. Per Haiti, invece, essi farebbero una enorme differenza in termini di investimenti e di infrastrutture.

Aldilà del caso di Haiti, va sottolineato che ai proprietari di schiavi furono versati sostanziosi risarcimenti finanziari anche in seguito alle abolizioni britanniche francesi del 1833 del 1848….

La legge sull’abolizione adottata dal parlamento britannico nel 1833 prevede un risarcimento integrale dei proprietari….Vengono così versati a 4000 proprietari di schiavi circa 20 milioni di lire sterline, ossia il 5% del reddito nazionale del Regno Unito dell’epoca.

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